
VOYAGER 1 – CENTO PAROLE


Il drabble di oggi, Voyager 1, uscito dalla penna di Giuseppe Di Faustino (autore che avevamo già letto nelle ministorie AndroRobotmachia e Taxi driver, e nel racconto dal titolo Human.exe) ci lascia con un filo di speranza sugli esiti di una iniziativa umana che alcuni non hanno trovato foriera di presumibili eventi positivi.
t.c.b.
Voyager 1, di Giuseppe Di Faustino
L’emozione alterava in maniera incontrollata i colori iridescenti della sua epidermide glabra. Sei estensioni tentacolari si fecero largo dal suo corpo e con deferenza afferrarono il disco d’oro arrivato dallo spazio profondo. Il pianeta fremeva, non erano soli nell’universo e stavano per ascoltare le voci di una razza sconosciuta e lontana centinaia di anni luce. La puntina si abbassò lentamente sul disco e poi, come un’onda, il suono alieno si fece largo…
“Deep down in Louisiana close to New Orleans…Go Johnny go, go…” mentre tutti gli abitanti agitavano i loro tentacoli in un’irrefrenabile danza primigenia.
Questo racconto è World © di Giuseppe Di Faustino. All rights reserved.
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Nell’immagine, una foto di Oumuamua


Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, fra cui "Giornale Pop", webzine diretta da Sauro Pennacchioli, e "Andromeda - rivista di fantascienza", diretta da Alessandro Iascy. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo e il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda).
Bello questo drabble che gioca sul carattere polisemantico delle parole e mette insieme fantascienza e musica americana: nella mia mente si agita Indian love call
Grande! Mi ha sempre entusiasmato l’idea che i Voyager, prima o poi, completino la loro missione.