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GIOCANDO CON LA GRAVITÀ – CENTO PAROLE

GIOCANDO CON LA GRAVITÀ – CENTO PAROLE
Nuovo drabble, oggi dalla penna di Gio Bhumi, già autrice di altri due drabble, pubblicati su queste pagine: La tribù malhumorada e Urubamba.

Il protagonista di oggi è un bambino a cui non piacciono i giochi con la palla. Proprio di nessun tipo.

t.c.b.

 

 

Giocando con la gravità, di Gio Bhumi

 

A Max non piacevano i giochi con la palla. Di nessun tipo. Né football, né tennis, né ping pong, né basket, né baseball, né golf. E c’era un motivo.
Da piccolo era un bravo giocoliere, ma un giorno, stanco di giocare da solo, aveva lanciato nel cielo tutte le sue palline e nessuna era ricaduta a terra.
“Com’è possibile?” si era chiesto.
Una voce dal centro della Terra, con solenne gravità, aveva risposto: «Se ti sei scocciato di giocare con me, non giocherai più con nessuno».
«Ma io ho sempre giocato da solo!»
«No, tu hai sempre giocato con me!»

 

 

Il racconto Giocando con la gravità” è World © di Gio Bhumi. All rights reserved.

 

(Segui questo link e spedisci un tuo breve racconto fantastico di cento parole)

 

 

GIOCANDO CON LA GRAVITÀ – CENTO PAROLE

Una tavola tratta da “Bosch. L’avventura magica del giovane artista, il berretto, lo zaino e la palla”, di Thé Tjong -King

 

Tea C. Blanc
Tea C. Blanc
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È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.

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