URUBAMBA – CENTO PAROLE
Urubamba, di Gio Bhumi
Questo sognavo da molto tempo: salire sino a Machu Picchu solo per poter vedere il Rio Urubamba scorrere nella gola sotto la montagna. Da lassù sentivo il suono delle acque che, vorticando tra le rocce, producevano suoni come uru e bamba.
Un giorno salii davvero a Macchu Picchu e cercai il luogo da dove si vedesse il fiume. Trovai una cengia stretta su di un baratro e guardai giù. I suoni erano ovattati, non sentivo né uru né bamba, allora scesi faticosamente il dirupo ma sentii solo il rumore delle nuvole che correvano nel cielo. Poi caddi nell’Urubamba…e mi svegliai.
Questo racconto è World © di Gio Bhumi. All rights reserved.
(Partecipa alla rubrica Drabble!
Segui questo link e spedisci un tuo breve racconto di cento parole)
(Nell’immagine, un dipinto a olio dell’artista peruviano Arturo Linares Ydme )
Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.