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PRIMA VISIONE – CENTO PAROLE

PRIMA VISIONE – CENTO PAROLE
Il drabble di oggi è stato scritto da Marco Bizzarri, che si cimenta per la prima volta nella composizione di una microstoria. Nativo di Perugia, classe 1974, svolge la sua attività professionale in ambito sanitario. Fin dalla più giovane età mostra un’indole curiosa e creativa che lo porta a interessarsi e coltivare per diletto tutte le sue passioni, tra cui in particolare la scrittura, l’informatica e tutto quello che concerne la tecnologia, la fantascienza, il cinema, la musica e il disegno, pubblicando saltuariamente alcuni lavori in forum di discussione e siti internet amatoriali dalla fine degli anni Novanta.

Nel racconto che segue, ambientato in una sala chirurgica ipertecnologica, un uomo ha avuto un’operazione, dal cui esito arguiamo che la felicità sia solo un punto di vista.

t.c.b.

 

Prima visione, di Marco Bizzarri

 

Gli tolsero le bende lentamente e subito notò il leggero riverbero della luce attraverso le palpebre ancora chiuse.
Non nutriva troppe speranze, ma quel microimpianto nanotecnologico lo stava davvero portando alla vista, radicalizzando le sue emozioni più intense.

Gli dissero di aprire piano le palpebre e il mondo iniziò a riversarsi dentro di lui catalizzandone le sinapsi: incrociò per la prima volta gli occhi azzurri del medico, entrò nelle pupille, vide le cellule in formazione, gli atomi… poi improvviso, in un fremito, il nulla.
«Morte da ipervisione» dissero… «Esperimento fallito», mentre abbassarono le palpebre incastonate in un viso finalmente sorridente.

 

Questo racconto è World © di Marco Bizzarri. All rights reserved.

 

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Nell’illustrazione, una tavola di Ciro Pignalosa: Visita oculistica in un’altra dimensione

 

 

Tea C. Blanc
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È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, fra cui "Giornale Pop", webzine diretta da Sauro Pennacchioli, e "Andromeda - rivista di fantascienza", diretta da Alessandro Iascy. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo e il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda).

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