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GODZILLA RE DEI MOSTRI, DI MARCO AMBROSIO

GODZILLA RE DEI MOSTRI, DI MARCO AMBROSIO

È uscito in questi giorni Godzilla, re dei mostri, di Marco Ambrosio, annunciato per il 2018 e pubblicato nel febbraio 2019 (Edizioni Scudo).
Ce lo introduce lo stesso autore con le seguenti parole, a cui seguirà una mia breve intervista, subito dopo.

Quale migliore presentazione per un Saggio di quello che si nasconde nell’intimo dello scrittore? La sua breve presentazione, nata prima ancora della pubblicazione, ci fa partecipi del suo amore per l’argomento.
Le pagine che andrete a leggere sono nate da una lunga, lunga gestazione.
Il cuore della cosa nacque nel 1994 in occasione del 40° compleanno di Big G. L’articolo, che qui è presentato in apertura del volume, fu pubblicato sulla fanzine Klaatu, Parole e Mondi Fantastici  in quell’occasione.
Da allora quelle pagine, proprio come il loro protagonista, sono mutate, si sono espanse a toccare temi e tempi diversi, fino a quando, nel 2018, il mio amico Vanni Mongini non mi convinse ad imboccare la strada della pubblicazione.
Un grazie a lui e all’editore che ha accettato questo lungo viaggio dandogli finalmente sostanza nel presente volume.

Marco Ambrosio


M.M.: Da parte mia ho voluto sviscerare una parte della passione di Marco Ambrosio.
Marco, quando  hai iniziato ad interessarti del mondo giapponese con i suoi mostri?

M.A.: Bella domanda, come è indicato nella mia presentazione, sono cresciuto in un ambiente molto aperto. Per casa giravano già libri di fantascienza e si andava al cinema e si vedeva cinema in televisione. All’epoca non c’erano tanti canali e si aspettavano le mitiche rassegne che trasmetteva la Rai; c’era quella del genere western, quella dedicata al film di guerra, quella del noir e così via.
Una di queste rassegne fu dedicata al cinema giapponese: a parte le meravigliose opere di Kurosawa e di Mizoguchi (da non confondere col neo realizzatore di videogame che è in voga in questi anni), fu proprio la visione di Atragon ad attirarmi in questo maelstrom di creature, astronavi e alieni dagli occhi a mandorla.

Quale film di Godzilla ti ha scatenato la passione?

Non è facile definire quale è stato il film di Godzilla che abbia dato il via alla febbre da Kaju.  La prima cosa che mi viene alla mente sono i doppi programmi dei film della parrocchia. Come ho già detto, sono stato molto fortunato a crescere in una famiglia eccezionale. Ho vissuto sempre a Torino; i cari e vecchi cinema parrocchiali, ormai estinti come i dinosauri, davano un doppio spettacolo al sabato e poi alla domenica pomeriggio. Il mio papà accompagnava me e il mio amico di avventure cinematografiche, Luca, all’unico spettacolo doppio, serale. Ci accompagnava e poi ci veniva a prendere. Anche se eravamo, diciamo piccoli, eravamo sicuri perché mio padre fu direttore di sale per molti, molti anni, perciò conosceva tutti i gestori. Arrivavamo al locale, ci consegnava al suo amico operatore, maschera o direttore di sala, ci guardava e diceva: “Vi sedete dove dice lui, non vi muovete e alla fine andate alla cassa e rimanete lì”. E noi ubbidivamo. Così facendo, in un buon fine settimana ci sparavamo 4 film, normalmente due di fantascienza e due di altro genere, dall’avventura al peplum, con in mezzo film di guerra o commedie varie. Un’infanzia da sballo.

Come film di Godzilla che mi appare alla memoria sicuramente è “Gli eredi di King Kong”, dove King Kong non centra assolutamente niente. È un tripudio di colori, creature mostruose e alieni, sicuramente era il massimo per un ragazzino di quei tempi, dove la grafica di computer e il 3D erano ancora da venire.

Da quanto tempo raccogli il materiale per il libro?

A questa domanda, in parte ho già risposto precedentemente, ma posso darti qualche notizia in più.
Il cuore della cosa arriva dal lontano 1994. Dopo l’uscita su Klaatu continuai, pian piano, a raccogliere materiale, approfondire alcuni punti e così via. Una cosa che mi interessò molto fu proprio capire la figura della creatura nel suo contesto locale: il Giappone. E come capita scavando, si scoprono sempre nuovi frammenti che, alla fine, compongono un qualche cosa. La cosa più complicata era mantenere legata tutta l’opera: aggiornare gli elenchi delle uscite, andare a modificare numeri e dati vari, ma a volte è proprio questa la parte più bella della nascita e della crescita di un articolo o di un volume.

Sei soddisfatto della pubblicazione?

Questa è una domanda a trabocchetto. Da un lato sono più che soddisfatto della pubblicazione, non avrei mai immaginato di vedere uscire il mio lavoro in un volume, toccarlo, metterlo nella libreria assieme agli altri volumi dedicati a Godzilla e al cinema giapponese, una soddisfazione incredibile. Devo ringraziare dell’immensa pazienza il carissimo Giorgio (Giorgio Sangiorgi; n.d.r.) che ha sopportato la mia correzione di bozze, veramente complessa, proprio a causa dell’origine così lunga e della sua evoluzione in sezioni, a volte, separate da anni fra una e l’altra.

Sicuramente una cosa che mi è dispiaciuta è la sua veste in bianco e nero: le locandine e altro materiale iconografico presenti sul volume hanno delle caratteristiche incredibili, sono arcobaleni di grafica che, purtroppo, non potranno essere goduti dal lettore.

Spero di aver soddisfatto la tua curiosità e vorrei solo aggiungere un paio di cose: i soliti ringraziamenti che vanno al carissimo Vanni (Giovanni Mongini; n.d.r.) per lo sprone e l’amicizia di cui mi onora. E un pensiero al mio vecchio amico, purtroppo mancato, Riccardo Valla, alle giornate passate in libreria a parlare e sparlare di fantascienza letteraria e cinematografica e, ancora di più, alla mia famiglia; ai miei cari genitori e alla mia meravigliosa moglie, Laura, che mi sopporta e supporta in tutto, anche quando Godzilla lancia i suoi versi dal televisore in salotto.

Ed ecco in tutta la sua maestosità il Saggio pubblicato.

Ultimo messaggio: Manuela Menci
Manuela Menci

Manuela Menci è nata a Firenze il 22 aprile 1952 e ha continuamente collaborato alle ricerche per i saggi del marito Giovanni Mongini. Con La Fantascienza su Internet, si è impegnata in prima persona nella ricerca dei cortometraggi, serial e film che appaiono nel volume pubblicato dalle Edizioni Della Vigna: una guida per tutti quegli appassionati di piccole rarità che cinema e TV non riescono a colmare.

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