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Una minaccia sventata

Una minaccia sventata

Se guardo indietro, alle lotte che ci hanno impegnato, al pericolo che abbiamo scongiurato, non posso che essere soddisfatto e tirare, con prudenza, un sospiro di sollievo.

E non è stato facile, perché il nemico che stavamo affrontando era quanto mai insospettabile. Una minaccia strisciante che progressivamente stava conquistando il mondo, per consegnarcene una versione che francamente ora stentereste a riconoscere.

Eppure, ancora negli anni ottanta, nessuno aveva idea di ciò che poteva colpirci, confonderci, pervertirci. Gli esponenti di questo movimento, infatti, all’epoca non erano essi stessi coscienti del loro potenziale. Anzi, malversati fin da bambini, erano tutti convinti di essere casi senza speranza, unici portatori di una tara, di un morbo, di un difetto che li rendeva inabili alla vita sociale.

Dio sa se questo era vero, tuttavia, l’unione fa la forza e crescendo questi individui scoprirono altri come loro, con i loro stessi interessi e inclinazioni, con la stessa tendenza a pensare in un modo che poteva scardinare tutto ciò che di bello e di etico c’è nella nostra società.

Ovviamente, all’inizio essi crearono delle realtà associative, a dir poco dall’apparenza innocua, ma dalla nascita della rete i loro contatti crebbero a livello esponenziale. A questo bisogna aggiungere che molti di loro erano persone intellettualmente dotate – decisamente troppo – e che facilmente venivano a trovarsi in delicate posizioni di punta nel campo della scienza e della tecnologia.

E dire che la cosa era cominciata ancora negli anni cinquanta, con la diffusione di certe riviste, e poi negli anni sessanta quando venne trasmessa una serie televisiva che apparentemente diffondeva i sani valori della società americana dell’epoca, ma molto indirettamente e non vista, proponeva tutto un altro modo di vedere il mondo.

Furono proprio gli appassionati di quella serie a fondare i circoli più agguerriti e pericolosi, che si allargavano a vista d’occhio. Ma ad essi se ne aggiungevo altri, e ne spuntavano di nuovi ogni giorno.

Seppur ancora non ascoltato, il primo ad avvedersene fu Wilton Person, che in un discorso a un congresso che ospitava le più importati associazioni dei genitori, ebbe a dire:

Questi ragazzi sono stati chiamati con molti nomi dispregiativi dai più sani giovani della nostra società, che già ben capivano con chi avevano a che fare, ma uno in particolare era rimasto nella memoria collettiva: Nerd. Ebbene, essi oggi se ne fanno un vanto, e dai loro centri di comando, i vari circoli dedicati a Star Trek o la Silicon Valley, si organizzano per prendere il controllo della nostra società e mutarla radicalmente.

Tanto di cappello a questo spirito lungimirante e accorto. Ora sappiamo che i Nerds avrebbero colonizzato la cultura del nostro pianeta, e provocato infiniti disastri. Ma per fortuna presto la cosa fu visibile ad altri.

Nacquero, in molti stati USA, i comitati per la sorveglianza sulla veridicità, che crearono degli indici delle opere, librarie e cinematografiche che dovevano essere messe al bando e soprattutto non dovevano assolutamente entrare negli insegnamenti scolastici.

Oggi nomi come Jules Verne, Edgard Alan Poe, Isaac Asimov, Arthur Clarke, non vi dicono quasi nulla, ma allora erano autori stimati e riveriti anche negli ambienti più colti.

Per fortuna la pressione di questi pionieri sull’opinione pubblica ebbe i suoi frutti. Non solo le loro linee guida diedero il via a importanti riforme legislative, ma questo avvenne a cascata un po’ in tutto il mondo.

Forse un momento emblematico di quel periodo fu quando, con un atto governativo intitolato: Rules of morality and truthfulness, fu possibile far chiudere alcune perniciose realtà come la Marvel Comics e la DC Comics (anche se in questo non possiamo trascurare l’importante aiuto politico e la collaborazione che venne data dalla Disney – che in seguito, coraggiosamente, indirizzò tutta la sua produzione verso il film documentario).

A Hollywood venne istituita un’apposita commissione, che doveva controllare la precisa vocazione realistica dei prodotti cinematografici. E non era un lavoro facile, dato che, ad esempio, non sempre era facile individuare in un film di spionaggio gli elementi storicamente o tecnologicamente inverosimili, perché spesso ben nascosti e fatti passare con grande nonchalance.

Ci volle quasi un decennio, tuttavia, per vedere finalmente svanire storie di improbabili invasioni aliene o di viaggi ancor più incedibili lungo i percorsi del tempo.

Nel resto del mondo si andava a ruota. Per esempio, ricordo con una certa commozione quando la Mondadori fu finalmente convinta a chiudere la propria testata che si chiamava Urania. Tutte le altre avevano chiuso da tempo, ormai, ed era quasi poetico il fatto che proprio la prima di esse fosse stata anche l’ultima a chiudere. Non la rimpiangeremo.

Molto, ovviamente, fu fatto nelle scuole.

I nerd potenziali dovevano essere individuati sul nascere, e, quando opportuni programmi rieducativi non erano sufficienti, furono trovati potenti rimedi farmacologici, che abbassano considerevolmente le eccessive facoltà intellettive di questi ragazzi ma soprattutto la loro tendenza a sognare, che è pericolosa e potenzialmente insita nell’animo umano così come lo è l’atto di mentire, di rubare e persino di uccidere il proprio prossimo.

Ma come per queste ultime, l’educazione e il controllo sociale, possono e devono intervenire per preservare il nostro mondo dalla violenza e dai valori fuorvianti. Non è così complicato capire, infatti, che dal presentare strane società futuribili e aliene, all’insinuare che i nostri valori siano soltanto mode storiche e passeggere, anziché giuste leggi dettate da Dio, il passo è breve.

Stiamo in guardia quindi, ma in questo giorno, in cui siamo qui anche per commemorare quella che è una grande vittoria della nostra civiltà, possiamo dirci soddisfatti.

I nostri bambini crescono ascoltando storie che parlano dei quotidiani doveri della vita.

I nostri giovani nascono sani e si dedicano allo studio e allo sport.

I nostri libri ci parlano del mondo così come è, e come deve restare.

E la nostra è una società che prospera, che non spreca il denaro nella ricerca scientifica o nel folle tentativo di raggiungere altri pianeti. La gente passa serate serene di fronte al televisore, divertendosi e imparando con i quiz che vedono impegnati i maggiori campioni di capacità mnemonica del nostro pianeta.

Il mondo, alla fine è tranquillo e pacifico come non mai, sempre uguale a se stesso e immutato da decenni e decenni. Che Dio vi benedica.

 

Giorgio Sangiorgi
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Sangiorgi lavora e vive a Bologna. Dopo un esordio nel campo del fumetto, ha vinto alcuni premi letterari locali per poi diventare uno degli autori e dei saggisti della Perseo Libri Il suo libro "La foresta dei sogni perduti" ha avuto un buon successo di pubblico. Ora pubblica quasi esclusivamente in digitale e alcuni suoi racconti sono stati tradotti e pubblicati in Francia e Spagna.

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