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THE ASTRONAUT DI HANK SEARLS (1962)

THE ASTRONAUT DI HANK SEARLS (1962)
Hank Searls The Astronaut

Hank Searls

Myron Phipps è l’ingegnere capo della Conorco, una società aerospaziale che realizza, per conto della NASA, il Progetto Pluto, mirato a mandare in orbita scimpanzé ed esseri umani. Ma è anche il progetto spaziale più sfortunato mai visto. Dopo due fallimenti costati la vita al primate Wilco, uno dopo l’altro i candidati astronauti si ritirano. Come non bastasse, lo staff di Myron è una collezione di patologie psicotiche, dalla schizofrenia alla mitomania alla paranoia, e le loro patologie incidono non poco sulla catena dei fallimenti. Lo stesso Myron soffre di vertigini. E Chauncey North, il dispotico presidente della Conorco, è solo la più assillante delle pressioni che subisce Myron. Alla fine un astronauta volontario viene selezionato: l’asso della II Guerra Mondiale Lucky Lucas, che si rivela un inaffidabile erotomane. Ma Myron – e in fondo il suo delirante staff – non mollano, la loro tenacia nel voler mandare un uomo nello spazio non cede di fronte a nulla.

Il californiano Hank Searls (1922-2017) è stato un pilota militare e un ingegnere aeronautico la cui carriera di scrittore si può dividere in tre fasi. La prima, a cavallo fra gli anni ’50 e ’60, si può definire di “fanta-aeronautica”, nel senso che raccontavano storie incentrate su ipotetiche scoperte e invenzioni nel campo dell’aviazione. La seconda, della seconda metà degli anni ’60, è composta da thriller spionistici ambientati nell’aviazione militare. La terza fase, iniziata negli anni ’70, è caratterizzata da quelle che si possono definire “avventure di mare”, storie di suspense e d’azione ambientate nell’oceano californiano.

Il suo unico romanzo pubblicato in Italia integralmente è la novelization del film Lo squalo 2 (molto migliore del film, tra l’altro) a cui va aggiunta la pubblicazione “condensata” di The Big X  del 1959 in un volume di Selezione del Reader’s Digest, nel lontano 1962.

The AstronautThe Astronaut rientra nella serie “spaziale”, ma con un tono comico insolito per l’autore, che allo stesso tempo resta fedele alla sua tipica linea introspettiva. La combinazione riesce felicemente. Da una parte Searls inanella una serie di situazioni assurde, non saprei quanto credibili (ricordiamoci comunque che lui era del mestiere…), ma senz’altro vivaci e spassose. Dall’altra scava nelle psicologie di Myron e dei suoi collaboratori, stralunati eppure umanissimi. E, come in altri suoi libri, riesce a farci appassionare alla loro missione, alla loro ostinata volontà di raggiungere e superare il cielo. Fra questi mi piace ricordarne due: Billingsley Schmucker, tecnico afflitto da un alter ego schizoide (un leprechaun!) che lo assale nei momenti più importuni, e Stanley Livingstone, uno scimpanzé, aspirante astronauta, talmente intelligente da poter comunicare con gli esseri umani, e alla fine molto più sensato e ragionevole di loro.

Se la carica satirica rende i romanzi di Searls ancora attuali, nonostante la loro “arretratezza” nella ricerca spaziale, di The Astronaut si può dire in più che abbia anticipato le tesi cospirazioniste intorno alla presunta falsità dei viaggi spaziali. Nel romanzo abbondano le mistificazioni inscenate dai militari e dagli scienziati della NASA. Lo stesso Myron ne architetta una clamorosa, e la sua soluzione dà al libro un brillante colpo di scena finale.

Mario Luca Moretti

Altri interessi oltre al cinema e alla letteratura SF, sono il cinema e la la letteratura tout-court, la musica e la storia. È laureato in Lingue (inglese e tedesco) e lavora presso l'aeroporto di Linate. Abita in provincia di Milano

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