


T.C.B.
Specchi, di Adriano Muzzi
La casa aggiungeva una stanza nuova ogni giorno; senza regole apparenti. Di fatto anche Luis, che ci era nato, si perdeva in quel labirinto. Ogni giorno doveva imparare come arrivare alla sua stanza, al bagno o alla cucina.
Una notte Luis si svegliò di soprassalto: una figura enorme lo fissava dalla porta; aveva gigantesche corna e spine acuminate sugli arti. Luis urlò e iniziò a correre attraversando porte mai viste prima. Il mostro lo seguiva con i suoi passi pesanti. I corridoi si piegavano in spirali auree; specchi incurvati dal tempo riflettevano senza pietà tutte le sue paure e i suoi mostri interiori.
Questo racconto è World © di Adriano Muzzi. All rights reserved.
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Nell’immagine, un allestimento ottico dell’artista austriaco Peter Kogler
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, fra cui "Giornale Pop", webzine diretta da Sauro Pennacchioli, e "Andromeda - rivista di fantascienza", diretta da Alessandro Iascy. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo e il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda).