LA MANO DEL MIO AMICO M’INFUSE CORAGGIO – CENTO PAROLE
Nel suo brioso microracconto di genere fantastico che oggi proponiamo, due amici sono stati ingaggiati dal proprietario di una vecchia casa…
t.c.b.
La mano del mio amico m’infuse coraggio, di Matteo Ciccone
La villa non era stregata. Era solo vecchia, decrepita. Però il proprietario voleva la prova: «Non demolisco coi fantasmi dei miei antenati». Così ingaggiò me e Marione, famosi ghosthunter del quartiere. Entrammo nell’antro scardinato al crepuscolo, come nei film. Esaminammo stanze, saloni, corridoi. Infine Marione disse: «Bah… neanche un topo!».
Ci sistemammo in una stanzetta per dormire della grossa.
Verso mezzanotte mi destai nel buio. C’erano passi, nel corridoio. In avvicinamento.
«Marione» alitai. «Mariò, svegliati! Non senti?»
Presi una sua mano, per incoraggiarmi.
Dalla soglia lontana, ritornando Marione disse: «Ah, che pisciata! Ma… Luca, con chi stavi parlando?»
Il racconto “La mano del mio amico m’infuse coraggio” è World © di Matteo Ciccone. All rights reserved.
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Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.