LA COMMEDIA – CENTO PAROLE
Oggi leggeremo una sua ministoria fantastica, dove l’autore è andato a curiosare nel passato di qualcuno mostrandoci come a volte non sempre è bene ubbidire alla mamma.
t.c.b.
La commedia, di Michele Vaccaro
«Stai sempre lì a scrivere, scrivere… ma si può sapere cosa scrivi?»
«Una commedia.»
«Una commedia?»
«Sì, una commedia.»
«Oh, maremma bucaiola, che figlio mi ritrovo! Ma non potresti andare a giocare a pallone come gli altri ragazzini, invece di stare ore intere a imbrattarti mani e vestiti d’inchiostro, che poi sono io che devo sciorinare?»
«Devo scrivere la commedia, uffa!»
«Non rispondermi così, intesi? E stasera a letto senza cena, così impari l’educazione! E quando torna tuo padre sentirai!»
Toc toc.
«Maremma maiala, adesso chi è che rompe?»
«Ehm, ‘giorno signora Alighieri, sono io, Beatrice… c’è il su’ figliolo Dante?»
Questo racconto è World © di Michele Vaccaro. All rights reserved.
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Nell’immagine, un dipinto di Faragó Géza (1877-1928): Gazer, 1905
Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.