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SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO – CENTO PAROLE

SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO – CENTO PAROLE

L’ospite di questa settimana per la rubrica Cento parole è Samaang Ruinees, già apparso con un altro drabble su queste pagine, dal titolo D-rabble finale in 101. Il protagonista di oggi si trova in una situazione estrema, ma non sembra che la cosa lo impensierisca molto…

T.C.B.

 

Siamo quello che mangiamo, di Samaang Ruinees

 

Uno bastava per un mese almeno.
Certo, una dieta di sola carne non giova alla salute: una grave psoriasi rosso carminio aveva conquistato tutto il collo, la nuca (sgominando i capelli) e metà della faccia.

Da quando un banale errore di sistema lo aveva svegliato dal crio-sonno ne aveva di tempo per leggere: ora, vedendo il proprio volto riflesso sul cilindro di crio-conservazione che aveva disattivato gli venne in mente un racconto di Poe.

Mano a mano che il gas fuoriusciva dal cilindro la duroplastica diventava più trasparente e il riflesso del suo volto svaniva a favore di quello della sua prossima vittima.

 

Questo racconto è World © di Samaang Ruinees. All rights reserved.

 

(Partecipa alla rubrica Drabble!
Segui questo link e spedisci un tuo breve racconto di cento parole)

 

Nell’immagine, un’illustrazione di Keith Pfeiffer

Tea C. Blanc
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È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, fra cui "Giornale Pop", webzine diretta da Sauro Pennacchioli, e "Andromeda - rivista di fantascienza", diretta da Alessandro Iascy. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo e il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda).

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