INCUBI NOTTURNI – CENTO PAROLE
Nel suo drabble ci porta attraverso incubi e paesaggi desolati, ma…
t.c.b.
Incubi notturni, di Patrizio Righero
Ogni notte è un susseguirsi di terribili incubi.
Sono tombini che vomitano gelide nebbie, umide grotte e labirinti senza uscita, volti beffardi e sghignazzanti, orrende creature glaciali e insolubili enigmi che frullano nel cervello.
Come in un circo degli orrori i miei sogni si popolano di donne miagolanti e inquietanti volatili notturni.
Attorno una città dove il sole non sorge mai, deliranti folle in fuga, e sirene che urlano la loro impotenza di fronte al crimine.
Il mio unico sollievo giunge al mattino, quando l’infermiera mi sveglia e, porgendomi le medicine, mi dice con gentilezza: «Buon giorno, signor Wayne».
Questo racconto è World © di Patrizio Righero. All rights reserved.
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Nell’immagine, una cartolina inglese, circa 1910
Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.