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INCUBI NOTTURNI – CENTO PAROLE

INCUBI NOTTURNI – CENTO PAROLE

Il drabble di oggi è stato scritto da Patrizio Righero, classe 1970. Dopo aver conseguito il baccellierato e poi la licenza in Teologia, ha pubblicato numerosi testi di saggistica, poesia e narrativa (Dehoniane, Effatà, Elledici, Marcovalerio). Attualmente lavora come giornalista.

Nel suo drabble ci porta attraverso incubi e paesaggi desolati, ma…

t.c.b.

 

Incubi notturni, di Patrizio Righero

 

Ogni notte è un susseguirsi di terribili incubi.
Sono tombini che vomitano gelide nebbie, umide grotte e labirinti senza uscita, volti beffardi e sghignazzanti, orrende creature glaciali e insolubili enigmi che frullano nel cervello.
Come in un circo degli orrori i miei sogni si popolano di donne miagolanti e inquietanti volatili notturni.
Attorno una città dove il sole non sorge mai, deliranti folle in fuga, e sirene che urlano la loro impotenza di fronte al crimine.
Il mio unico sollievo giunge al mattino, quando l’infermiera mi sveglia e, porgendomi le medicine, mi dice con gentilezza: «Buon giorno, signor Wayne».

 

Questo racconto è World © di Patrizio Righero. All rights reserved.

 

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Nell’immagine, una cartolina inglese, circa 1910

Tea C. Blanc
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È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, fra cui "Giornale Pop", webzine diretta da Sauro Pennacchioli, e "Andromeda - rivista di fantascienza", diretta da Alessandro Iascy. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo e il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda).

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