IL CLUB DEI VEDOVI NERI DI ISAAC ASIMOV
Mortimer Stellar inarcò sorpreso le sopracciglia e lanciò un’occhiata ai sei Vedovi Neri di cui egli era ospite quella sera.
«Come ha detto scusi?» Disse.
Ma prima che Trumbull potesse ripetere la domanda, Henry, l’impareggiabile cameriere del Club si era fatto avanti in silenzio ed aveva offerto a Stellar il suo brandy; questi lo accettò con un “grazie” mormorato distrattamente.
«È una domanda semplice» disse Trumbull. «Come giustifica la sua esistenza?»
«Non ho mai creduto che fosse necessario farlo» obiettò Stellar.
Non c’è chi lo perseguiti, Largo ai Vedovi Neri, 1974 – Isaac Asimov
Isaac Asimov è giustamente considerato uno dei padri fondatori della moderna fantascienza. Autore degli acclamati cicli di romanzi dei Robot, dell’Impero Galattico e della Fondazione, ha dimostrato un notevole eclettismo divertendosi a scrivere anche storie al di fuori del genere cui viene naturalmente associato. Oltre con opere di divulgazione scientifica – ricordiamo che Asimov era un biochimico – l’autore di origine russa si è anche cimentato in il romanzo e il racconto giallo di tipo classico, il cosiddetto giallo deduttivo, giallo a enigma o whodunit. Insomma, in gialli sullo stile di quelli dell’insuperata maestra del genere Agatha Christie. A onor del vero, spesso le sue storie fantascientifiche erano strutturate come indagini poliziesche. I romanzi del ciclo dei robot, ad esempio, presentano una struttura con la classica strana coppia di poliziotti, un umano e un androide, impegnati a risolvere delitti ed enigmi apparentemente insolubili.
Uno dei cicli più curiosi scritti dall’autore, relativi a questa produzione parallela, è quello del Club dei Vedovi Neri. Si tratta di una serie di racconti iniziati nel 1971 e riuniti in sei volumi, di cui l’ultimo, uscito postumo, inedito in Italia.
Il club dei Vedovi Neri è composto di sei gentiluomini che ogni mese si riuniscono in un ristorante per mangiare cibi raffinati, bere e conversare amabilmente, serviti da Henry, il fidato cameriere eletto membro onorario del club. A ogni riunione invitano un ospite, al quale pongono la stessa domanda:
«Supponga di trovarsi di fronte al grande trono divino:
Come giustifica la sua esistenza?
Qual è il risultato della sua permanenza sulla Terra?»
Si sviluppa così una discussione che non tarda spesso a colorarsi di giallo. Di norma, infatti, l’ospite propone un mistero che i membri del club proveranno inutilmente a risolvere, ma di cui alla fine solo Henry, il cameriere, ne darà una corretta e semplice soluzione.
Il club è basato su un circolo letterario reale: il Trap Door Spiders; i membri dei Vedovi sono basati su persone reali di tale club:
- Geoffrey Avalon, ispirato a Lyon Sprague de Camp, scrittore attivo soprattutto nella fantascienza e nel fantasy;
- Emmanuel Rubin, ispirato a Lester del Rey, autore di fantascienza;
- James Drake, a John D. Clark, chimico e scrittore, compagno di stanza di Sprague de Camp al college e anch’esso dedito alla fantascienza e al fantasy;
- Thomas Trumbull, a Gilbert Cant, giornalista;
- Mario Gonzalo, a Lin Carter, autore di romanzi, manco a dirlo, fantascientifici e fantasy;
- Roger Halsted, Don Bensen, altro autore di fantascienza;
- Henry Jackson, il cameriere, unico personaggio inventato dall’autore, in parte ispirato a Jeeves, il maggiordomo dei romanzi di P .G. Wodehouse, personaggio diventato paradigma del maggiordomo letterario e cinematografico.
In uno dei racconti più interessanti compare anche l’alter ego di Asimov stesso, nella figura del fisico Ronald Mason. Lo scopo del personaggio (e quindi dello scrittore stesso), appassionato lettore dei racconti di Sherlock Holmes, è quello di voler scrivere un trattato sullo pseudolibro redatto dal professor Moriarty, acerrimo nemico del famoso detective, La dinamica di un asteroide e sul perché, nella finzione narrativa, questo sia considerato un volume rivoluzionario per la fisica. Il racconto, oltre che per l’enigma in sé, è molto interessante anche per le elucubrazioni di fisica del protagonista. D’altronde Asimov, come accennato, oltre che un eccelso narratore era anche un ottimo divulgatore scientifico. Il racconto, intitolato L’estremo delitto (The Ultimate Crime, 1976) è presente nella raccolta di racconti di fantascienza Sherlock Holmes nel tempo e nello spazio (Sherlock Holmes Through Time and Space, 1984), curata dallo stesso autore.
Come questo, gli altri racconti sono curiosi e appassionanti, scritti in modo piacevole e ammaliante, come di norma erano i lavori di Asimov.
Più della soluzione ai vari misteri proposti durante la cena, quello che colpiva di più era la domanda d’esordio posta all’ospite della serata: come giustificate la vostra esistenza?
Una domanda davanti alla quale non si può non provare disagio, anche perché, come il signor Stellar della citazione iniziale, chi penserebbe mai che fosse necessario farlo?
Ecco i titoli delle raccolte con le storie del Club dei Vedovi Neri:
- Il club dei Vedovi Neri o I racconti dei Vedovi Neri (Tales of the Black Widowers, 1974);
- Largo ai Vedovi Neri o Dodici casi per i Vedovi Neri (More Tales of the Black Widowers, 1976);
- Il club dei Vedovi Neri (Casebook of the Black Widowers, 1980);
- I banchetti dei Vedovi Neri (Banquets of the Black Widowers, 1984);
- Gli enigmi dei Vedovi Neri (Puzzles of the Black Widowers, 1990);
- Return of the Black Widowers, (2003) postumo e inedito in Italia.
Una serie di racconti con una struttura simile sono stati pubblicati dallo scrittore italiano Antonio Bellomi in omaggio a Isaac Asimov e hanno come protagonista il Detective dell’Impossibile Martin Mystere, personaggio di una nota e longeva serie a fumetti creata da Alfredo Castelli per la Sergio Bonelli Editore. Pubblicati originariamente sulla rivista Mystero (Profondo Rosso) tra il 2000 e il 2005, i racconti sono stati raccolti nel volume Gli enigmi del Club PiGreco (Profondo Rosso, 2005).
Roberto Azzara
(Caltagirone, 1970). Grande appassionato di cinema fantastico, all'età di sette anni vide in un semivuoto cinema di paese il capolavoro di Stanley Kubrick “2001: odissea nello spazio”. Seme che è da poco germogliato con la pubblicazione del saggio “La fantascienza cinematografia-La seconda età dell’oro”, suo esordio editoriale. Vive e lavora a Pavia dove, tra le altre cose, gestisce il gruppo Facebook “La biblioteca del cinefilo”, dedicato alle pubblicazioni, cartacee e digitali, che parlano di cinema.