

Non c’è chi lo perseguiti, Largo ai Vedovi Neri, 1974 – Isaac Asimov
Isaac Asimov è giustamente considerato uno dei padri fondatori della moderna fantascienza. Autore degli acclamati cicli di romanzi dei Robot, dell’Impero Galattico e della Fondazione, ha dimostrato un notevole eclettismo divertendosi a scrivere anche storie al di fuori del genere cui viene naturalmente associato. Oltre con opere di divulgazione scientifica – ricordiamo che Asimov era un biochimico – l’autore di origine russa si è anche cimentato in il romanzo e il racconto giallo di tipo classico, il cosiddetto giallo deduttivo, giallo a enigma o whodunit. Insomma, in gialli sullo stile di quelli dell’insuperata maestra del genere Agatha Christie. A onor del vero, spesso le sue storie fantascientifiche erano strutturate come indagini poliziesche. I romanzi del ciclo dei robot, ad esempio, presentano una struttura con la classica strana coppia di poliziotti, un umano e un androide, impegnati a risolvere delitti ed enigmi apparentemente insolubili.
Il club dei Vedovi Neri è composto di sei gentiluomini che ogni mese si riuniscono in un ristorante per mangiare cibi raffinati, bere e conversare amabilmente, serviti da Henry, il fidato cameriere eletto membro onorario del club. A ogni riunione invitano un ospite, al quale pongono la stessa domanda:
«Supponga di trovarsi di fronte al grande trono divino:
Come giustifica la sua esistenza?
Qual è il risultato della sua permanenza sulla Terra?»
Si sviluppa così una discussione che non tarda spesso a colorarsi di giallo. Di norma, infatti, l’ospite propone un mistero che i membri del club proveranno inutilmente a risolvere, ma di cui alla fine solo Henry, il cameriere, ne darà una corretta e semplice soluzione.
Il club è basato su un circolo letterario reale: il Trap Door Spiders; i membri dei Vedovi sono basati su persone reali di tale club:
Come questo, gli altri racconti sono curiosi e appassionanti, scritti in modo piacevole e ammaliante, come di norma erano i lavori di Asimov.
Più della soluzione ai vari misteri proposti durante la cena, quello che colpiva di più era la domanda d’esordio posta all’ospite della serata: come giustificate la vostra esistenza?
Una domanda davanti alla quale non si può non provare disagio, anche perché, come il signor Stellar della citazione iniziale, chi penserebbe mai che fosse necessario farlo?
Ecco i titoli delle raccolte con le storie del Club dei Vedovi Neri:
Una serie di racconti con una struttura simile sono stati pubblicati dallo scrittore italiano Antonio Bellomi in omaggio a Isaac Asimov e hanno come protagonista il Detective dell’Impossibile Martin Mystere, personaggio di una nota e longeva serie a fumetti creata da Alfredo Castelli per la Sergio Bonelli Editore. Pubblicati originariamente sulla rivista Mystero (Profondo Rosso) tra il 2000 e il 2005, i racconti sono stati raccolti nel volume Gli enigmi del Club PiGreco (Profondo Rosso, 2005).
(Caltagirone, 1970). Grande appassionato di cinema fantastico, all'età di sette anni vide in un semivuoto cinema di paese il capolavoro di Stanley Kubrick “2001: odissea nello spazio”. Seme che è da poco germogliato con la pubblicazione del saggio “La fantascienza cinematografia-La seconda età dell’oro”, suo esordio editoriale. Vive e lavora a Pavia dove, tra le altre cose, gestisce il gruppo Facebook “La biblioteca del cinefilo”, dedicato alle pubblicazioni, cartacee e digitali, che parlano di cinema.