Posso chiedere un tuo parere? Rubrica di presentazioni
Posso chiedere un tuo parere sulle cose che scrivo!?
Perché no?
Ho già pubblicato questo articolo sull’altro mio Sito, Nuove-Vie, perché succede abbastanza spesso che qualcuno, seguendomi su Facebook, magari sui miei gruppi Libri di Fantascienza e Libri di Fantascienza 1, mi invii una mail, o mi faccia direttamente una richiesta in Messenger, più o meno così: “Ogni tanto scrivo. Ho prodotto qualcosa. Sarebbe possibile avere da lei un parere sul mio lavoro?”
Ho quindi deciso di spiegare bene che cosa si può fare per avere un parere su qualcosa che si è scritto e (anzi) lanciamo una nuova attività, come del resto è apparso da alcuni giorni nella nostra prima pagina (Home) in alto, incorniciato nel rettangolo rosso:
A partire dal 21 gennaio 2024, questo sito accetterà la presentazione di romanzi. La redazione leggerà le opere esprimendo un parere.
Ma chi sei tu per permetterti di esprimere pareri?
Io non sono nessuno e, infatti, non voglio arrogarmi il potere di fare della critica letteraria, ma ovviamente ho dei gusti maturati in almeno sessant’anni di letture di fantascienza e in una moderata quantità di pubblicazioni di miei scritti del medesimo periodo. Inoltre, in redazione abbiamo personaggi decisamente importanti per la fantascienza italiana e quindi uno di questi autori potrebbe essere molto interessato a leggere e commentare un vostro romanzo!
Ovviamente non mi permetterei mai di affermare che i miei gusti corrispondano a preziose indicazioni di come tu devi scrivere, ma certamente, io come uno dei miei esimi colleghi di sito, siamo in grado di dire se un testo, un racconto, un romanzo, secondo noi è divertente, bello, ben fatto, o da buttare.
Dico sempre: secondo me e secondo noi!
Solitamente comincio col dire a questi coraggiosi, che tra noi, tra appassionati, è bene darsi subito del tu. Non è una leziosità: siamo tutti in qualche modo colleghi, per lo meno di genere letterario scelto, per cui è meglio accorciare subito le distanze.
Poi, ovviamente, tra amici seri, ci si dice cosa si pensa dei lavori dell’altro. In modo il più possibile costruttivo, ma naturalmente senza nascondere nulla.
Dopo i primi anni in cui mi sono presentato con la webzine Nuove Vie e, insomma, mi sono un po’ fatto conoscere, ho deciso di applicare sempre un unico protocollo ai miei articoli relativi agli autori che mi contattavano: per dirla in modo semplice, se il libro non mi è piaciuto, non ne parlo pubblicamente!
All’inizio quando mi arrivava un libro, o quando si parlava in modo esteso di un romanzo, mi succedeva di fare recensioni anche molto pungenti se un’opera non mi aveva soddisfatto.
Questa politica mi ha procurato diversi inconvenienti: da ogni parte i grandi e vendicativi autori maltrattati mi rivolgevano commenti pieni di un odio meritevole di miglior causa.
Addirittura, nel caso di un’Autrice, sono addirittura stato accusato di aver espresso una critica negativa per il solo fatto che l’artista fosse donna, per cui ero un orribile maschilista, paternalista, misogino, anti lgbt, fascista e molte altre cose negative!
L’idea che quel libro non mi fosse piaciuto e basta, non ha lontanamente sfiorato la mente di questi convinti odiatori. Doveva per forza esserci dietro qualche innominabile situazione caratteriale.
Proprio in quella occasione, addirittura l’Editore, attraverso alcuni suoi rappresentanti, mi ha tolto il saluto e ha convinto i suoi sodali a negare, o ritirare la partecipazione ai miei blog.
Tutto questo, lo capite bene, è decisamente ridicolo. Ma, vissuto sulla propria pelle, garantisco che è anche parecchio doloroso.
A ogni modo, dopo di allora avverto tutti coloro che mi contattano per avere una recensione di una loro opera, che prima di tutto io non faccio recensioni. Darò loro senza dubbio un parere, ma la recensione pubblica non apparirà su queste pagine se dovesse essere negativa e, in ogni caso, sarà classificata come intervista: l’autore sarà intervistato a proposito del suo prodotto, il che gli/le darà modo di far sapere al pubblico le sue impressioni.
Un conto è sottolineare dei piccoli problemi: in quel caso è bene che il lettore ne sia a conoscenza. Tutto un altro paio di maniche dire che un romanzo è praticamente illeggibile. Ecco: in questa evenienza, io non pubblicherò quel mio parere.
Esistono poi delle tendenze mie personali: per esempio oggi è praticamente molto difficile trovare un romanzo di avventure spaziali e quasi tutti i nuovi autori hanno deciso che sia bellissima la distopia.
Non apprezzando io (in genere) la distopia, potrei subito dire all’autore, “Senti, non è il mio genere e quindi non sono in grado di dare un vero giudizio. Ti auguro ogni bene, ma è meglio che tu ti rivolga a qualche altro recensore.”
Eppure in genere non dico nulla di simile: mi faccio forza e provo a giudicare la loro amata distopia e, qualche volta, devo ammettere, ne è valsa la pena.
Insomma, usando questa filosofia di seguire solo ciò che mi è piaciuto, ho potuto incontrare della gente veramente valida.
Rispondendo a quelli che mi hanno contattato ho trovato Autori di grandissima qualità.
Vorrei segnalare alcuni romanzi decisamente validi come Transfer 2093 di Stefano Meglioraldi, ed è proprio il caso di una distopia, ma decisamente avventurosa che ti lascia senza fiato.
Una non distopia è stato il bellissimo romanzo Lightbringer, di Filippo Zelli, il quale ha poi sviluppato un progetto molto esteso: una serie chiamata I Cancelli di Hynterion di cui ne abbiamo parlato sempre su Nuove-Vie.
Ezio Amadini, autore ormai affermato, ci ha proposto un thriller fantascientifico e bancario, con l’appassionante Il Caso Madison, che travalica gli stretti limiti della fantascienza pura, per spaziare nello spionaggio e nell’avventura. E non sfiora per niente la distopia.
Ma un’altra interessante distopia, questa volta condita di avventura e di fughe appassionanti, è Il silenzio del sole, romanzo di Ottavia Papa, che, a parte qualche ingenuità del tutto veniale per una debuttante, crea un ambiente complesso, non pesante per il lettore.
Abbiamo anche potuto vedere un genere di fantascienza piuttosto nuovo, con Spacefood di Andrea Coco. Come ho fatto notare nella recensione, Andrea pensava di essersi ispirato all’opera di Massimo Mongai, ma “nel caso di Mongai, le avventure sono storie di fantascienza, generalmente umoristiche; nel caso di Andrea Coco invece le avventure sono storie umoristiche, generalmente di fantascienza.”
Una grande scoperta è stato il romanzo Quando Borg posò lo sguardo su Eve, che l’autrice Annarita Stella Petrino ha ben fatto conoscere attraverso i diversi social: le ho fatto notare come la storia fosse in definitiva una sorta di steampunk ottocentesco posizionato nel futuro. Queste contaminazioni mi piacciono sempre moltissimo e ringrazio Annarita per avermi proposto il suo romanzo.
Ma poi mille sono gli Autori conosciuti e sconosciuti (ma tutti bravi) che si sono succeduti sulle mie pagine.
Anche in questo momento ho in archivio dei libri che fiduciosamente nuovi e vecchi Autori mi hanno inviato e appena possibile leggerò: decideremo assieme agli Autori se parlarne, o lasciare perdere.
Ma attenzione!
Volevo parlare di un’altra difficoltà che ho con gli Autori: molti di loro mi propongono un file in formato PDF, È evidente che il libro di carta comporterebbe una spesa di spedizione non da poco per l’Autore e io non pretendo un simile sacrificio.
Per quel che riguarda il PDF, riporto qui la risposta che Robert J. Sawyer ha inviato a un suo Autore/lettore che chiedeva un parere e anzi, una pubblicità (endorsment) per un suo libro promettendo l’invio di un PDF.
Permettimi di rifiutare la tua gentile proposta e ti darò anche un consiglio. A nessuno piace leggere romanzi in formato PDF. Allora, sappi che se proponi ad altre persone di rilasciarti un commento o una recensione, le troverai molto più disposte a farlo se offri loro una copia in formato ebook (Kindle o ePub, a loro scelta), o magari una copia stampata in anteprima. Dà un occhio all’endorsement del mio romanzo, The Oppenheimer Alternative: i vari interventi provengono da persone che hanno ricevuto una versione del romanzo in ebook o una copia di stampa in anteprima.
Offrire un PDF è come dire: “Ecco, ti offro un oggetto davvero scomodissimo – in questo formato lo puoi leggere solo sullo schermo di un computer il che è una cosa assai sgradevole; se invece te lo vuoi stampare, dovrai pagare di tasca tua; scusa sai, ma in cambio chiedo solo molte ore della tua vita affinché tu legga e commenti e faccia pubblicità a questa mia opera.”
L’immagine di copertina è tratta da Come Scrivere La Recensione Di Un Romanzo, dell’agenzia Editor Romanzi.
Franco Giambalvo
Appassionato di fantascienza da sempre, ma ha scoperto di esserlo in quarta elementare quando lo hanno portato a vedere "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin: era il 1953 e avrebbe compiuto nove anni in quell'autunno. In seguito ha potuto scrivere con l'aiuto di Vittorio Curtoni e ha pubblicato un romanzo, del tutto ignorato, dagli Editori e dai lettori. Ma non si lamenta troppo: ama la fantascienza!
Mi pare sarebbe un’ottima idea. Anche in inglese?