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AYMARA di Lucius Shepard

AYMARA di Lucius Shepard
AYMARA di Lucius Shepard

Lucius Shepard

Aymara è una novella di Lucius Shepard (1943-2014), pubblicata per la prima volta sulla Isaac Asimov’s Science Fiction Magazine nell’agosto 1986, forse nel periodo più fertile di questo innovativo e geniale scrittore.

Aymara ha una struttura a scatole cinese, giocata su diversi piani temporali, quasi tre episodi, ambientati nel 1978, nel 1904 e nel 1994. Il protagonista e io-narrante è William Page Corson, scrittore e giornalista free-lance appassionato di storia centroamericana, che vivrà una serie di avventure ed esperienze spiazzanti, spaventose e meravigliose, incentrate sulla figura della misteriosa Aymara, donna misteriosa che ritorna nelle varie epoche in varie forme e di cui s’innamora senza mai conoscerla né conquistarla veramente, ma che come lui coinvolta nel progetto Longshot, un esperimento del governo americano per compiere viaggi nel tempo.

Aymara di Lucius ShepardCercando di non fare spoiler sulla trama, possiamo dire che Shepard costruisce attorno a questi fili una vicenda complessa e ammaliante, intrecciando in maniera sottile e avvincente i tre piani temporali e allo stesso tempo riesce a rielaborare in maniera originale e inventiva un tema abusato come quello dei viaggi nel tempo.

Il lettore si trova sempre più avvolto in una rete di misteri e domande. Chi sono le donne che sembrano non conoscere i confini del tempo? Che segreto custodisce un oscuro avventuriero centenario? Quali sono i legami tra la CIA e il feroce terrorista Sotomayor? Qual è il vero scopo del progetto Longshot? E tutto questo come cambierà la vita di William e le sorti dell’umanità

Joseph Conrad è spesso citato come una delle fonti d’ispirazione di Shepard, e infatti una tale influenza è indubbia, con una costruzione a salti in avanti e indietro che nella sua prima parte ricorda Cuore di tenebra (Heart of Darkness), uno dei maggiori lavori di Conrad. E conradiano è il personaggio di William, perso in un’ossessione che lo porta a compiere viaggi sia fisici che esistenziali, ma destinati a portare più enigmi di quanti ne risolvano.

A livello stilistico, Shepard riesce a introdurci nella psicologia e nell’alienazione di William con una specie di “gradualità” che si fa via via sempre più esasperata e coinvolgente, ma di cui abbiamo accenni fin dall’inizio, quando vediamo che il narratore si rivolge non al lettore ma alla misteriosa Aymara. Shepard comunque semina abilmente false piste, o meglio nasconde indizi rivelatori in quelle che all’inizio sembrano digressioni, come il flashback nel 1904, ma in realtà tutto è funzionale a un disegno narrativo coerente e preciso.

La terza e ultima parte è la più fantascientifica, nel senso che i paradossi dovuti all’espediente del viaggio nel tempo si dispiegano appieno, eppure finisce con l’essere quella più genuinamente fantastica e visionaria, dove l’autore sfoga tutta la sua inventiva e pittorica, con descrizioni paesaggistiche e ambientali di grande suggestione, ma sempre senza perdere di vista quella “soggettività” ossessiva e delirante che caratterizza Aymara come pure gran parte della sua produzione, lasciandoci con un finale potente e straniante.

Mario Luca Moretti
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Altri interessi oltre al cinema e alla letteratura SF, sono il cinema e la la letteratura tout-court, la musica e la storia. È laureato in Lingue (inglese e tedesco) e lavora presso l'aeroporto di Linate. Abita in provincia di Milano

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