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THE NIGHT FLIER (1997) DI MARK PAVIA

THE NIGHT FLIER (1997) DI MARK PAVIA

Richard Dees è un giornalista di una rivista scandalistica dall’esplicito nome di Inside View. Dal carattere cinico, freddo e senza remore morali, non si ferma davanti a nulla e non esita a giocare sporco nell’inseguire un’opportunità di scoop.Non credere mai a ciò che pubblichi e non pubblicare mai ciò a cui credi”, questo è il suo motto. Un cliché, insomma, del disonesto giornalista d’assalto.

Dees inizia a seguire il caso di un assassino seriale soprannominato Il Volatore Notturno che agisce arrivando di notte in piccoli aeroporti privati a bordo di un piccolo Cessna Skymaster 377 e uccidendo tutti gli occupanti. Negli scali si registra come Dwight Renfield, nome che, come anche Dees non faticherà a scoprire, è un chiaro riferimento al mito del vampiro. Renfield è, infatti, un personaggio del romanzo Dracula di Bram Stoker, il primo a incontrare il conte rimanendone irretito, mentre Dwight Frye è l’attore che lo interpretò nel film omonimo del 1931.

Dees

Parlando delle migliori trasposizioni cinematografiche di opere  di Stephen King, The Night Flier è forse, a torto, uno dei meno citati. Il racconto da cui è tratto, Il volatore notturno, pubblicato originariamente nel 1988 e inserito nella raccolta Incubi & deliri (1993), incarna l’avversione del Re del Brivido verso la stampa sensazionalistica e il giornalismo spregiudicato. A questo proposito, è da rimarcare il parallelismo tra il vampiro succhiasangue e il giornalista, che invece il sangue lo fornisce a un pubblico di assetati di notizie e foto morbose (metafora forse degli spettatori dell’horror estremo e quasi pornografico?).

Dwight RenfieldIl vampiro è descritto secondo un’iconografia classica con tanto di smoking, cravatta di seta e mantello “rosso come una macchina dei pompieri dentro, nero come il buco del culo di uno scoiattolo fuori”, per usare le parole di uno dei rari testimoni intervistati dal protagonista. Il focus della storia, però, non è sulle efferate “imprese” del mostro – poco c’è dato sapere di lui – ma sulla graduale discesa nella follia di Dees, efficacemente interpretato da Miguel Ferrer. Per tutto il film Dwight Renfield è visto solo in penombra o di sfuggita, aumentando la suspense nello spettatore che purtroppo decade quando il vampiro è mostrato chiaramente sotto la luce dei neon, apparendo con un trucco un po’ troppo “gommoso” e troppo poco spaventoso. A parte questo, comunque, la pellicola è impreziosita da alcune scene incisive ed efficaci.

The Night FlierCome il racconto originale, il film è un lungo flashback raccontato dallo stesso Dees durante il volo verso la resa dei conti finale. Qui è da ricordare la sequenza, presente anche nel racconto, dove il protagonista guarda attraverso lo specchio di una toilette pubblica e vede solo un fiotto di sangue che sbatte contro la parete di un orinatoio. Il vampiro, che sta svuotando la vescica dopo una sostanziosa “bevuta”, come da tradizione non riflette la propria figura. Proprio quest’ultima immagine rimarrà impressa a vita nella mente del protagonista. Lo dice lui stesso nel finale del racconto, diverso da quello sullo schermo dove è invece vittima dei propri incubi e di una crudele legge del contrappasso, passando da cronista a oggetto di cronaca. Inventata dagli sceneggiatori del film per aggiungere pepe a un racconto altrimenti troppo scarno, è la figura della collega rivale Katherine.

Il personaggio di Richard Dees era apparso anche in La zona morta, altro romanzo di King, dove intervista il protagonista Johnny Smith.

Il regista Mark Pavia, dopo l’ottimo esordio cinematografico, è sparito dai radar impegnandosi in diversi progetti poi naufragati (si è parlato di un suo remake del film di Cronenberg Il demone sotto la pelle e di uno slasher con Tom Savini). Solo di recente è tornato in sala con  l’horror Fender Bender (2016).

Paese: USA
Anno: 1997
Durata: 94 minuti
Regia: Mark Pavia.
Sceneggiatura: Mark Pavia e Jack O’Donnell dal racconto di Stephen King The Night Flier, 1988 (Il volatore notturno, in Incubi & deliri).
Cast: Miguel Ferrer, Julie Entwisle, Dan Monahan, Michael H. Moss.

Roberto Azzara
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(Caltagirone, 1970). Grande appassionato di cinema fantastico, all'età di sette anni vide in un semivuoto cinema di paese il capolavoro di Stanley Kubrick “2001: odissea nello spazio”. Seme che è da poco germogliato con la pubblicazione del saggio “La fantascienza cinematografia-La seconda età dell’oro”, suo esordio editoriale. Vive e lavora a Pavia dove, tra le altre cose, gestisce il gruppo Facebook “La biblioteca del cinefilo”, dedicato alle pubblicazioni, cartacee e digitali, che parlano di cinema.

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