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STALKER, sceneggiato da Arkady e Boris Strugatsky

STALKER, sceneggiato da Arkady e Boris Strugatsky

Stalker (id., 1979) è uno dei due film di Andrey Tarkovsky etichettabili come fantascienza, ed è tratta dal romanzo Picnic ai bordi della strada dei fratelli Strugatsky.

Il film in realtà prende solo alcuni spunti dal romanzo (soprattutto dal suo quarto e ultimo capitolo), ed è caratterizzato degli stilemi e delle tematiche care al regista. Eppure la sceneggiatura risulta firmata dagli stessi Arkady e Boris Strugatsky. In seguito i due fratelli raccontarono come si svolse la collaborazione fra loro e Tarkovsky.

Stalker: Arkady e Boris Strugatsky

Arkady e Boris Strugatsky

Gli Strugatsky effettivamente scrissero il copione, ma sempre o quasi seguendo le indicazioni e i suggerimenti di Tarkovsky, il quale era sì disposto ad ascoltare i suggerimenti e le opinioni dei due scrittori, ma sempre conservando la decisione finale sulla stesura del copione, il che dice allo stesso tempo l’intelligenza e la correttezza di Tarkovsky, che riuscì a fare il film che voleva lui, ma sempre con la collaborazione e l’approvazione degli autori originali, i quali ebbero sempre parole di lode per il lavoro del regista.

Il copione subì molte riscritture, e lo stesso film fu girato due volte.

Infatti alla fine della prima versione, il girato andò irrimediabilmente perduto in seguito a un incidente avvenuto nel laboratorio di stampa della pellicola. Ci sono varie versioni su come il negativo sia andato distrutto, sta di fatto che il primo Stalker è impossibile da visionare.

Stalker: Andrey Tarkovsky

Andrey Tarkovsky

Tarkovsky e gli Strugatsky così tornarono al lavoro per scrivere una nuova sceneggiatura che, a quanto se ne sa, si discosta molto dal primo film. E il film che oggi tutti conosciamo è il risultato di questa nuova sceneggiatura, scritta a cavallo fra il 1977 e il 1978.

Nel 1999 la casa editrice inglese Faber & Faber pubblicò il volume Andrei Tarkovsky Collected Screenplays, che raccoglie le sceneggiature di 7 degli 8 film diretti da Andrei, più altre 3 mai realizzate.

Di Stalker il volume propone quella che si può definire la “penultima” versione della sceneggiatura, cioè l’ultima stesura redatta dagli Strugatsky prima che Tarkovsky le desse la sua versione definitiva, che poi fu quella girata.

Con un’operazione forse arbitraria, provo a commentare il copione pubblicato in quel volume, prendendolo come un’opera letteraria a se stante, separata sia dal romanzo originale che dal film.

La Zona, circondata da forze di polizia per impedirne l’ingresso, è una località frequentata clandestinamente solo da guide dette Stalker e dai loro clienti, persone che vogliono raggiungere la cosiddetta Stanza, un luogo in cui, si dice che una misteriosa entità esaudisca i desideri di chi ne fa richiesta.

Uno di questi Stalker  vive poveramente con la Moglie e la figlioletta Maria, detta Scimmietta, priva dell’uso delle gambe.

Seguiamo un incarico dello Stalker che consiste nel guidare lo Scrittore e il Professore all’interno della Zona, in un viaggio tortuoso ed enigmatico, che porrà i tre di fronte a una scelta radicale, perché la Stanza non esaudisce i desideri espressi, ma quelli più profondi e intimi, probabilmente sconosciuti anche a loro stessi…

***

Il testo dei fratelli Strugatsky si basa essenzialmente su una fitta rete di dialoghi, mettendo i pochi personaggi subito in conflitto fra loro, fin dal prologo ambientato nella misera abitazione dello Stalker, dove la Moglie cerca di fermare l’uomo, in procinto di partire, finendo preda di una crisi isterica.

Gli autori si concentrano poi sui tre esploratori della Zona, sul loro viaggio carico di eventi enigmatici e misteriosi, ma soprattutto sui conflitti che nascono dalle loro diverse convinzioni esistenziali e filosofiche, ma anche dal vedere frustrate le rispettive aspettative sulla Zona.

Ci sono pochi e vaghi cenni sull’origine della Zona, è il suo mistero che affascina e spaventa i tre viandanti.

Anche le descrizioni ambientali sono sbrigative, ogni cambio di scena è subito ambito di nuovi contrasti, di nuove sorprese. I tre protagonisti sono senza nome e infatti sono anche figure paradigmatiche.

Lo Scrittore ambisce alla gloria mondana, lo Scienziato alla conferma delle sue tesi, mentre lo Stalker vive un rapporto quasi religioso verso la Zona e la sua capacità di esaudire i desideri delle persone e il loro bisogno di felicità.

I dialoghi sono fittissimi e finiscono con il rappresentare le frustrazioni e le illusioni dei tre personaggi, illusioni che comunque mantengono alla fine del loro viaggio, spaventati forse proprio dall’aver scoperto la più profonda intimità di se stessi.

Lo Stalker torna alla sua grigia quotidianità, rincuorato dall’amore disinteressato di sua Moglie, ma anche dalla fresca innocenza di sua figlia Scimmietta, che chiude il testo con un monologo in cui esprime i suoi intimi desideri, infantili e poetici insieme

Mario Luca Moretti

Altri interessi oltre al cinema e alla letteratura SF, sono il cinema e la la letteratura tout-court, la musica e la storia. È laureato in Lingue (inglese e tedesco) e lavora presso l'aeroporto di Linate. Abita in provincia di Milano

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