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Filippo Radogna, giornalista che ama le avventure fantastiche

Filippo Radogna, giornalista che ama le avventure fantastiche

Per Filippo Radogna essere al posto dell’intervistato è inconsueto ma obbligatorio per parlarci del suo ultimo saggio “Conversando tra le stelle”…

Ciao Manuela! Certo lo so mi tocca, e lo faccio volentieri. Per cui grazie dell’ospitalità sulle colonne del vostro stimato magazine che leggo sempre con interesse. Anzitutto ti pregherei di salutarmi l’amico (e tuo caro consorte) Vanni Mongini, del quale apprezzo opere e impegno nella SF, oltre all’irresistibile ironia. Per quanto riguarda “Conversando tra le stelle”, testo pubblicato dalle Edizioni Scudo e patrocinato dalla World Science Fiction Italia, è stato il naturale sbocco nel quale ho raccolto circa tre anni di interviste realizzate per il sito www.worldsf.it. All’interno ci sono ritratti di scrittori, studiosi, giornalisti, registi, divulgatori, traduttori e artisti iscritti alla World Science Fiction Italia.

Come è nata l’idea  di un volume ?

Ti spiego, Giorgio Sangiorgi e Luca Oleastri delle Edizioni Scudo volevano  pubblicare un testo che riguardasse la World come associazione, così il presidente Donato Altomare ha proposto loro un volume  nel quale fossero gli autori che  costituiscono il sodalizio a parlare. Sono stato interpellato e ho cominciato a mettere insieme le interviste pubblicate sul sito della World dall’agosto 2017, erano in tutto una quarantina. A queste ne ho aggiunte altre arrivando, nell’aprile scorso a quarantacinque, numero che ho ritenuto adeguato per il libro. In proposito devo ringraziare l’infaticabile Salvo Toscano, webmaster del sito, sempre disponibile per ogni aspetto organizzativo.

Ma è solo la messa su carta delle mere interviste fatte o c’è qualcosa di piu’?¨

Il libro non nasce come progetto però ha un’organicità di fondo che si riscontra nella coerenza delle interviste pensate, sin dall’inizio, come un’incursione nei percorsi di vita degli autori. Anzitutto i toni e i modi sono informali. E poi l’intento delle conversazioni è stato quello che a me piace leggere nelle interviste, ossia far emergere le personalità, riflettendo sugli argomenti più differenti. Nello specifico abbiamo parlato di letteratura, arte, scienza, politica, delle varie visioni della società sino a temi di stringente attualità e a come si svolge la vita degli autori, alla loro storia personale, dagli studi al lavoro, dalla famiglia agli hobby praticati a come vivono il presente (nelle ultime conversazioni abbiamo anche affrontato il tema della pandemia da Covid 19), alle loro speranze e in che modo immaginano potrebbe essere il futuro. Come scrive nella premessa Donato Altomare: “Dalle interviste capirete le forti personalità dei nostri soci, i loro sogni e il loro, a volte troppo oscuro, lavoro”. E aggiungo anche le parole della nota introduttiva del saggista Gianfranco de Turris il quale specifica che la pubblicazione propone “un ritratto complessivo, non solo specialistico, ma anche umano degli autori”.

E come è stata questa esperienza?

Bellissima e formativa. Mi ha  culturalmente arricchito e aiutato a fornirmi ulteriori elementi di comprensione dello stato e della direzione della fantascienza e del fantastico in Italia. Tra l’altro il presidente della World mi ha già chiesto di ricominciare a raccogliere altre qualificate testimonianze con i soci per, magari, poter realizzare tra qualche anno un altro volume. Vedremo…

In una tua precedente intervista hai detto che l’ispirazione per la fantascienza ti è venuta dopo aver letto H.G. Wells e Michael Crichton. Cos’altro c’è nella tua formazione?

Certo Wells, Crichton e Asimov, ma ancora prima da ragazzino ci sono Salgari, Stevenson, Kipling, Verne, Jack London, Mark Twain. Tutti questi grandi scrittori mi erano diciamo “suggeriti” dai miei genitori che, da scrupolosi insegnanti elementari, mi facevano trovare in prossimità delle festività natalizie oppure a fine anno scolastico, ben sistemati sul comodino, i cosiddetti libri per le vacanze. Così via via iniziai a leggere e divertirmi con le straordinarie avventure di quegli autori; ad ogni modo agli scrittori associavo migliaia di pagine di fumetti (che comunque preferivo di gran lunga ai libri) tra cui L’Uomo mascherato, Mandrake, Diabolik, Superman, i Fantastici quattro, Devil, Hulk, L’Uomo Ragno, Iron Man, Zagor, Mister No, il Grande Blek…naturalmente non sono da dimenticare quanto visto in Tv o al cinema a partire dagli sceneggiati televisivi Rai Giallo & Mistero, Le inchieste del Commissario Maigret, Belfagor, Fantomas, Ufo, Spazio 1999, Star Wars.

E attualmente quali sono gli autori anche non di sf che stai leggendo o che ti esaltano di più?

Filippo Radogna con Ugo Malaguti

Ugo Malaguti

Mi piace molto la fantascienza italiana, sia quella degli autori noti sia di quelli che si stanno facendo strada, dimostrando che la nostra non è da meno a quella americana o inglese. Quanto alle letture attuali trovo sempre motivi per sfogliare sia nuovi sia vecchi autori di tutti i generi. Ad esempio in questi giorni sto leggendo simultaneamente (e come sempre disordinatamente) vari libri tra cui “Patagonia Express” e “Diario di un killer sentimentale” (già letti nel passato) dell’immenso Luis Sepùlveda che, ahinoi questa odiosa pandemia ci ha portato via. Aggiungo “Stagione di fuoco”, Segretissimo Mondadori ad alta tensione del re delle Spy story italiane Stefano Di Marino; “La casa delle voci”, l’ultimo best seller di Donato Carrisi, per finire al romanzo Premio Urania 2018 “Le ombre di Morjegrad” della giovane e brava Francesca Cavallero che recentemente ho avuto il piacere di intervistare e che ha scritto una storia seducente e di velato impegno sociale. Ho anche iniziato il romanzo ucronico “Il 9 maggio” ricevuto in dono (con gradita dedica) da Pierfrancesco Prosperi, stimato maestro della fantascienza italiana insieme ai vari Catani, Evangelisti, Altomare, de Turris, Malaguti, Mongini, Pestriniero, Miglieruolo…

L’intervista che ami ricordare?

Filippo Radogna con Alberto Bevilacqua

Alberto Bevilacqua

Sicuramente quella con Alberto Bevilacqua, uno dei maggiori scrittori italiani contemporanei. Ero agli inizi della mia esperienza giornalistica e fu il mio primo incarico importante, allora scrivevo per “Il Corriere del Giorno”. Bevilacqua è stato uno scrittore dotato di una fortissima potenza visionaria. Quando lo incontrai aveva già vinto tutto, dal Premio Strega, al Campiello, al Bancarella. Conversammo del suo ultimo romanzo “Anima Amante” che rifletteva sui valori in decadenza della società ma anche del precedente, anche questo autobiografico, “I sensi incantati” nel quale una sensitiva incantava i sensi del protagonista grazie alla sua potente sensualità. Tra le varie cose rammento che conversammo dei suoi personaggi, quasi sempre donne; dei luoghi Parma, Roma o la Grecia in cui gli piaceva maggiormente ambientare le storie; della ricerca del mistero della felicità che desiderava trasmettere attraverso i suoi libri e del suo sentirsi più un poeta che uno scrittore. Ciò che mi colpì fu la sua posatezza e la grande disponibilità a rispondere alle domande di un giovane nessuno.

“L’enigma di Pitagora” è molto legato alla tua terra/regione, innalzata agli onori di capitale europea della cultura e patrimonio mondiale dell’Unesco. Scriverai ancora su questo tema?

Certo, io scrivo molto per immagini e conosco perfettamente tutto il mio territorio. Ovviamente in particolare quello di Matera dove la presenza dell’uomo risale al neolitico. Qui c’è la sconfinata distesa metafisica dell’altipiano murgico, o lo strapiombo della Gravina che si allunga sul bordo dei labirintici Sassi, una selva di viottoli, infinite scalinate e abitazioni scavate nella roccia. Un luogo senza tempo, insieme di memoria e linguaggi che si potrebbe trovare tra le pagine delle “Città invisibili” di Italo Calvino e che sta bene anche nei film di James Bond tanto che numerose scene dell’ultima pellicola che sarà nelle sale a novembre, sono state girate proprio a Matera. Ecco, questo io l’ho vissuto e metabolizzato sin da quando, giovanissimo e “intrepido”  boy scout, lo esploravo in lungo e in largo e mi sembrava così di vivere quelle avventure che leggevo nei libri e nei fumetti. Da associare (a poche decine di chilometri) l’antica Metaponto, che reputo la mia seconda patria, candidata a patrimonio mondiale Unesco, che si affaccia sullo Jonio, mare il cui nome affonda nella mitologia greca.

Tutto ciò, in modo naturale, mi suscita storie visionarie sollecitandomi a scrivere.

Ma preferisci il Filippo Radogna scrittore o il giornalista?

Al di là del creare storie nelle quali mi devo sempre divertire e sognare, la molla che mi ha sempre spinto a scrivere è stata la curiosità, l’interesse per ciò che mi circonda, la sete di conoscenza. E questi sono fattori propri del giornalismo attività dal ritmo incalzante fatta di piccole e grandi cose. C’è poi anche il piacere di incontrare i personaggi importanti. Ad esempio quelli che mi è capitato di conoscere nel favoloso mondo della fantascienza e del fantastico. Conversare, scambiare impressioni, confrontarsi con coloro che questo mondo lo creano scrivendo o praticando altre arti quali il cinema, la musica o l’illustrazione, è assolutamente impagabile!

Fra i vari personaggi del mondo fantascientifico o fantastico che hai intervistato quali sono quelli che più ti  hanno colpito  e perché?

con William Shatner

Filippo Radogna con William Shatner

I primi che mi vengono in mente sono William Shatner il capitano Kirk della serie classica di Star Trek, energico, ironico e abituato al ruolo del divo. Oppure Robert Picardo il medico olografico di Star Trek Voyager affettato e distaccato proprio come il suo personaggio, ricordo la lunga anticamera mia e di Annarita Guarnieri (che  tradusse il colloquio) prima di concederci l’intervista che in compenso fu lunga e appagante. Ho ben chiaro in mente l’incontro  con Anthony Daniels ossia il Robot C -3P0 di Star Wars, un grande professionista. Per non parlare del cordialissimo Gianni Garko, il popolare pistolero Sartana dei cosiddetti Spaghetti Western Anni ’70, che interpretò anche un episodio di Spazio 1999. E ancora le fascinose attrici Celeste Yarnall (purtroppo scomparsa nel 2018), Carla Romanelli, Kate Vernon e Catherine Shell, alias Maya nella seconda serie di Spazio 1999, cui rivelai il mio invaghimento da ragazzino facendola divertire molto e Valerie Leon che ha interpretato i sensuali ruoli di bond girl nei film di 007 con Roger Moore e Sean Connery. Tra gli scrittori Michael Bishop autore del Nebraska premio Nebula e quattro volte Premio Locus, stimato per le sue opere di considerevole impegno intellettuale. Aliette de Bodard anche lei Premio Nebula, riservata ma incisiva nelle risposte. E poi Licia Troisi sorridente e vivace o Ian McDonald, uno tra i più importanti scrittori contemporanei di sf fiero oppositore della Brexit,  Norman Spinrad scrittore innovativo della sf anglo americana, un signore anziano con la faccia da bambino molto interessato alla politica italiana. E ancora Dario Argento uomo pacato e con grande capacità di ascolto oppure l’astronauta e astrofisico Umberto Guidoni il quale mi confessò che, dopo aver vissuto nello Spazio, il suo sogno era quello di scrivere un romanzo di fantascienza.

Come tutti gli scrittori, l’uscita dell’ultima opera non è mai conclusiva perchè hanno sempre  altre idee da proporci. Quali sono le tue?

con Licia Troisi

Licia Troisi

Atteso che collaboro con i quotidiani Roma e La Nuova del Sud e con diverse testate periodiche, cosa che mi prende abbastanza tempo, ti rispondo che al momento per quanto riguarda  “il fantastico” sto proseguendo con le mie interviste e ti anticipo che tra le prossime ci saranno quelle per La Zona Morta con il neo Premio Urania 2019 Davide Del Popolo Riolo e con la poetessa dark e illustratrice Ksenja Laginja, mentre per il sito della World Sf Italia è in programma quella con lo scrittore di ucronie Carlo Menzinger. Quanto alle storie che sto scrivendo, ritorna in un paio di racconti il mio personaggio preferito: Ennio Bini, lo scanzonato Reporter dell’occulto (già presente nell’antologia “L’Enigma di Pitagora e altre storie”) come sempre impelagato in fantastiche avventure tra mondi utopici e sortilegi, scienziati pazzi e zombie, criminali allucinati e incantevoli femmes fatale che non possono mai mancare. Il primo racconto l’ho appena perfezionato ed è ambientato in una Matera sotterranea, oscura e misteriosa, che, parola di affezionato lettore di Stephen King, mette davvero i brividi!

 

Filippo Radogna

Filippo Radogna

Biografia

Filippo Radogna (Matera 1964), laureato in Scienze Politiche è giornalista professionista. Tra le varie testate ha scritto per L’Umanità e Il Corriere del Giorno, già redattore dell’Ufficio Stampa della Giunta regionale di Basilicata, attualmente collabora con i quotidiani Roma e La Nuova del Sud. Ha pubblicato saggi di storia e attualità. Attivo nel mondo del fantastico collabora con il sito della World Science Fiction Italia e con la fanzine www.lazonamorta.it per i quali ha realizzato reportage e ha intervistato alcuni dei più noti scrittori sia del mainstream sia della fantascienza italiana e mondiale oltre a celebri attori delle serie tv e cinematografiche di Star Trek, Star Wars, Doctor Who e Spazio 1999. Dal punto di vista narrativo ama spaziare in diversi generi letterari e i suoi racconti sono stati pubblicati fra l’altro da Kipple Officina Libraria, Delos Books, Edizioni Scudo, La Luna e il Drago. Ha vinto due Premi Italia e per la sua attività divulgativa il Fan Club italiano Yavin4 di Star Wars gli ha assegnato il Premio Sidious. Nel 2018 con L’enigma di Pitagora e altre storie (Ed. Altrimedia) ha vinto il Premio della critica Ernesto Vegetti come “Miglior antologia di fantascienza”.

 

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Manuela Menci
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Manuela Menci è nata a Firenze il 22 aprile 1952 e ha continuamente collaborato alle ricerche per i saggi del marito Giovanni Mongini. Con La Fantascienza su Internet, si è impegnata in prima persona nella ricerca dei cortometraggi, serial e film che appaiono nel volume pubblicato dalle Edizioni Della Vigna: una guida per tutti quegli appassionati di piccole rarità che cinema e TV non riescono a colmare.

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  1. Filippo Radogna ama le avventure fantastiche – Cose da altri mondi. | HyperHouse - […] Radogna – stavolta è dall’altra parte della barricata – che si può leggere su AltriMondi. Un estratto, che fa…

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