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LUIGI COZZI… E I PICCOLI MAGHI DI OZ

LUIGI COZZI… E I PICCOLI MAGHI DI OZ
Luigi Cozzi e i piccoli maghi di oz

Luigi Cozzi

Ancora una volta è tornato, ancora una volta si è messo dietro la macchina da presa e ancora una volta ha saputo creare un capolavoro: stiamo parlando di Luigi Cozzi, uno dei più importanti registi del fantastico del nostro Paese, che in questo periodo sta promuovendo il suo nuovo film intitolato I piccoli Maghi di Oz… Naturalmente, data la lunga amicizia che ci lega, non potevamo non incontralo per voi per farci raccontare come è andata.

Ciao Luigi, l’ultima volta che ci siamo sentiti stavi promuovendo Blood on Méliès’ Moon e ti stavi occupando della scrittura di parecchi saggi. Cosa è successo nel frattempo?

Nel frattempo mi sono occupato di molti libri e ho fatto un nuovo film, I piccoli Maghi di Oz, un’esperienza molto particolare perché mi ha permesso di cimentarmi con il mondo delle fiabe, pur restando sempre fedele alle mie tematiche più personali evidenziate già in Blood on Méliès’ Moon.

Adesso ti ritroviamo nuovamente dietro alla macchina da presa con I piccoli Maghi di Oz. Ce ne vuoi parlare?

I piccoli Maghi di Oz mi ha permesso di lavorare per la prima volta con dei bambini, 21 per la precisione. Bambini attori e bambini collaboratori, perché mi hanno fornito spunti per la storia, i costumi, le scenografie… insomma, questi ragazzini, l’intera classe 5 C di una scuola elementare romana, sono stati completamente partecipi della realizzazione di questo film.

Come nasce l’idea di questo nuovo film e come ti sei mosso per realizzarlo?

Un tecnico di Cinecittà aveva il figlio piccolo in una scuola romana e ha convinto le maestre a girare un film con gli allievi di una classe, poi hanno chiamato me e mi hanno detto: “Inventati qualcosa con loro e falla.” Così ho costruito una storia e l’ho girata, gran parte in classe con i piccoli. Una vicenda fiabesca, ma anche romantica e commovente, piena di fantasia.

Quali sono state le difficoltà principali che hai incontrato?

Enormi, perché dovevo girare con i piccoli durante il loro orario scolastico, ma senza minimamente interferire con il loro programma di studio. Così li ho avuti a disposizione per dieci giorni, ma solo per due ore al giorno. Ed è stato difficilissimo girare un intero film in appena venti ore di lavoro sul set…

Cosa ti ha spinto a tornare nuovamente a fare film?

Oggi con le nuove tecnologie girare un film è facilissimo e costa poco o niente, se sai come muoverti. E io credo di esserne capace: ho cominciato facendo proprio così nel 1969, il mio primo film, Il Tunnel sotto Il Mondo, l’abbiamo girato che eravamo appena in quattro a occuparci di tutto…

Questa volta hai deciso di sondare il terreno del fantasy per ragazzi. Come mai questa scelta e come ti sei trovato questa veste in molti modi così diversa dal tuo percorso cinematografico, eppure a tratti così simile?

Il film sembra lontanissimo dal precedente, ma in realtà tratta un diverso aspetto della stessa tematica, a me cara: l’irruzione della fantasia nella realtà e viceversa. Reale e immaginario si confondono, al punto quasi da perdercisi dentro…lo stesso argomento alla base tanto di Blood on Méliès’ Moon che I piccoli Maghi di Oz.

Nel cast figurano anche molti bambini della 5C dell’istituto comprensivo scuola elementare “Piaget Majorana.” Come ti sei trovato nel dirigere attori così in erba e non professionisti?

Non ho diretto i bambini, li ho solo guidati, consigliati, lasciandoli liberi di esprimersi come meglio volevano. Il risultato, a detta di molti, è stato notevole…

E per quanto riguarda invece gli attori professionisti, cosa puoi dirci?

Ho preso soprattutto bravi attori professionisti che ben conosco e dei quali so di potermi fidare ciecamente, così è stato semplice dirigerli. In più ho scelto una protagonista quasi debuttante, Ilaria Serantoni, che mi pareva interessante e infatti si è rivelata molto brava e preparata.

Nel cast tecnico ritroviamo alcune tue vecchie conoscenze, fra cui segnalo Vittorio Viscardi, Jean-Manuel Costa e Vince Tempera. Tutti professionisti che hanno collaborato con te in più occasioni. Cosa puoi dirci di loro?

Viscardi, Costa e Tempera sono bravissimi professionisti, tra i migliori nei loro settori, e in più sono persone squisite e molto disponibili. Inoltre siamo anche tutti ottimi amici… perché mai dovrei fare a meno di loro? In più loro ormai capiscono al volo quello che dico o chiedo…

Per concludere, quali sono i tuoi prossimi progetti?

Ho già iniziato a girare il mio prossimo lavoro, che è una docu-fiction storica sulla Repubblica Romana del 1849, con Garibaldi, Mazzini, etc etc. È una delle pagine più gloriose e meno conosciute del Risorgimento italiano. E intanto sto elaborando i soggetti per altri due film fantastici che vorrei fare subito dopo, uno su Salgari e l’altro su Jules Verne. Ma prima devo finire questo che sto facendo, che si intitola La Battaglia di Roma.

A presto, allora, per nuove mirabolanti avventure!

Davide Longoni

Ha fatto l'animatore, dj radiofonico, giornalista per molte testate, sceneggiatore di fumetti (Gordon Link, Demonhunter, Full Moon Project), webmaster e scrittore del sito www.lazonamorta.it. Pubblica con La Penna Blu il suo primo romanzo “Mercuzio e l’erede al trono.”

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