82ma Biennale di Venezia – Broken English
Se, come è vero, si può creare un documentario con forti connotazioni di genere distopico-fantascientifico allora ‘Broken English’ di Iain Forsyth e Jane Pollard – due cineasti protagonisti di opere e performance presenti nelle maggiori gallerie a livello mondiale – ne è sicuramente un riuscito esempio tra quelli passati (con successo di pubblico e di critica) quest’anno alla 82ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia.
In primo luogo il titolo stesso tratto da uno degli album della pop star poi è il taglio con cui viene costruito (e decostruito) il racconto della vita della celebre cantante ed icona pop Marianne Faithfull a divenire forma e sostanza del racconto: parlo dell’invenzione futura di un ministero della memoria il cui compito è recuperare e proporre ricordi e testimonianze. Poi perno centrale è l’omaggio-rievocazione della vita tumultuosa e affascinante di una delle protagoniste assolute della Swinging London sospesa tra le sedute della sua ultima lunga intervista e i molti filmati d’epoca sapientemente mixate ed orchestrati nel dialogo rievocativo che vede alla conduzione due star quali Tilda Swinton e George MacKay.
Un’opera di non fiction come recita il catalogo della Biennale che rende un bellissimo omaggio alla cantante e attrice inglese scomparsa il 30 gennaio 2025.
Sergio Giuffrida
Classe 1957, genovese di nascita, catanese d'origine e milanese d'adozione. Collabora alla nascita della fanzine critica universitaria 'Alternativa' di Giuseppe Caimmi, e successivamente alla rivista WOW. Dai primi anni Novanta al novembre 2021 è stato segretario del SNCCI Gruppo Lombardo. Attualmente è nel board di direzione con Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati e del WOW museo del fumetto, dell'illustrazione e del cinema d'animazione.
