SPIA – CENTO PAROLE
Classe 1979, dal 2019 scrive Le storie di OltreBuio, squarci di quella che l’autore descrive “una zona x e un terreno k, quello che c’è sopra a volte striscia al di sotto, l’apparenza inganna e i suoi strani abitanti ne sanno qualcosa”.
C’è un mistero che tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sperimentato. Scopriamone il lato spaventoso nel microracconto che segue…
t.c.b.
Spia, di Keith Damore
Hans fissava euforico, dal basso all’alto, prima il palmo della mano poi gli occhi comprensivi materni.
“Ricordati che porta i doni solo ai bambini buoni”.
Annuì. Questa volta voleva vederla, non gli importava del soldino.
La notte, sotto le coperte, pur di non addormentarsi morsicò la lingua, e infine arrivò.
Era mascherata: un grosso becco, un abito fino ai piedi e dita lunghe quanto tralci.
Al buio non distingueva il bagliore di un dentino dall’occhio spiritato e doveva raccogliere in fretta.
Nella stanza accanto sua madre dormiva beata. Anche stavolta missione compiuta, non si era mosso.
Il racconto “Spia” è World © di Keith Damore. All rights reserved.
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Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.