

Fare un Twincipit si è rivelato per alcuni un’operazione non facile: c’è chi pensa che farlo corto sia un merito, chi crede che usando esattamente i 280 caratteri costituisca una presentazione vincente…
Abbiamo rifiutato un po’ di autori che si attenevano a questi due, mai sottolineati, parametri.
Il Twincipit invece deve essere tale da innescare la curiosità di chi legge su cosa succederà subito dopo. Quindi poco importa la lunghezza.
Né tantomeno è un merito farlo esattamente di 280 caratteri!
Quindi la selezione e la sfida dei Twincipt si sta rivelando forse più complicata di ciò che avevamo preventivato.
In questa seconda presentazione vorremmo proporre altri tre Twincipit.
In questo caso la storia si svolge in casa di un misterioso personaggio. Forse l’Uomo caduto sulla Terra?
Forse qualcosa di più terribile, o più straordinario…
Sono 280 caratteri esatti.
Ci rendiamo conto che sia una soddisfazione per l’Autore arrivare esattamente a 280 caratteri! Ma non perdete di vista il sense of wonder, che è il più importante parametro per il nostro giudizio.
La proposta è assolutamente da sviluppare, il che ci fa capire che il Twincipit raggiunge il suo scopo: invogliare ad andare avanti.
Carmine ci presenta una entità molto probabilmente artificiale… ma chi lo può veramente dire, senza sviluppare davvero una storia?
Cosa che infatti chiediamo di fare a qualcun altro.
Questo scrittore si è rivelato con il romanzo prodoto da quattro autori, dal titolo “True Legends,” di cui abbiamo parlato a suo tempo anche su questa rivista.
Sergio ci propone un breve testo apparentemente senza un genere preciso. Egli stesso nell’accompagnamento lo dice: “Non ho idea di cosa sia, potrebbe introdurre qualsiasi genere letterario.”
È vero: potrebbe tuttavia innescare anche una storia di fantascienza.
Se non bastasse quello che abbiamo già detto, questo è esattamente lo spunto che stiamo cercando: il senso del meraviglioso. Succede qualcosa che può essere chissà cosa!
Da lì un buon autore può partire verso avventure di qualsiasi tipo.
Sergio ci ha domandato di scrivere ‘Ormai era solo, insieme…” invece di “Ora era solo, insieme…” come il suo originale, perché nel suo originale risultano 278 caratteri
A questo punto sono invece esattamente 280 caratteri.
Abbiamo rivelato questo dietro le scene per un motivo ben preciso.
Vorremmo far notare una particolarità tecnica che varrà anche per tutti gli altri concorrenti.
Per come abbiamo scritto il Twincipit di Sergio Mastrillo, se lo controllaste in Word, risulterebbero 283 caratteri.
Il che è dovuto al fatto che gli ‘a capo’ delle varie linee sono del tipo cosiddetto Interruzione di riga manuale. Significa che non è un vera interruzione di linea, ma una interruzione voluta per ragioni grafiche.
Tale interruzione si ottiene in Word, premendo Shift + Invio.
Bene, questo tipo di interruzione occupa al conteggio 1 carattere. Invece il normale Invio a fine linea non occupa alcun carattere.
Per cui, se volete contare i vostri caratteri e se aveste più di una linea, usate tranquillamente l’a capo con il tasto Invio. Noi, per nostre ragioni grafiche, probabilmente lo elimineremo, ma il vostro conteggio sarà comunque quello giusto.
Grazie e naturalmente, aspettiamo nuove proposte: è molto importante!
In copertina uno straordinariamente attuale incipit “de litteratorum infelicitate“
Appassionato di fantascienza da sempre, ma ha scoperto di esserlo in quarta elementare quando lo hanno portato a vedere "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin: era il 1953 e avrebbe compiuto nove anni in quell'autunno. In seguito ha potuto scrivere con l'aiuto di Vittorio Curtoni e ha pubblicato un romanzo, del tutto ignorato, dagli Editori e dai lettori. Ma non si lamenta troppo: ama la fantascienza!