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MARY POPPINS RETURNS, LA PRODUZIONE PIÙ DIFFICILE MAI FATTA

MARY POPPINS RETURNS, LA PRODUZIONE PIÙ DIFFICILE MAI FATTA

Il film Disney Mary Poppins Returns è un sequel la cui gestazione dura da decenni, soprattutto per l’ostilità da sempre dimostrata dall’autrice australiana Pamela Travers scomparsa nel 1996.

Ancora prima dell’originale del 1964, Hollywood fece infatti diversi tentativi per adattare i libri della Travers, tra gli altri anche uno con il produttore Samuel Goldwyn e il premio Oscar Katharine Hepburn. Ma a parte una versione televisiva della Cbs del 1949 di un’ora, non se ne era mai fatto nulla.

Il primo romanzo di Mary Poppinsapparve nel 1934, e trent’anni anni dopo il film fu un grande successo mondiale, guadagnando oltre 100 milioni di dollari e vincendo cinque Oscar.
Ma come riportato da Variety, dopo la morte della Travers il 23 aprile 1996: “Ha resistito a tutti i tentativi di Hollywood di realizzare un sequel cinematografico”.

In un reportage del 4 agosto 1965, Variety riferì che mentre l’autrice prendeva parte a una conversazione telefonica transatlantica, parlando da Londra con un gruppo di bambini a Madison nel Wisconsin, alla domanda sul film ha risposto in tono teso: “Avrei preferito che Mary Poppins fosse stato girato dagli inglesi perché, beh, non importa, non voglio discutere di questo argomento.”.

L’adattamento televisivo del 1949 faceva parte della serie omnibus Studio One della Cbs, uno spettacolo di un’ora di sceneggiatura di Worthington Miner e un cast americano guidato da Mary Wickes, i cui molti crediti includono il film The Man Who Came to Dinner nel 1942 fino a Sister Act del 1992.

Successivamente l’11 ottobre 1950 Variety riferì che Goldwyn aveva acquistato i diritti su tre libri di Mary Poppins e aveva progettato di portare la Travers a Hollywood per collaborare alla sceneggiatura.
Non se ne fece nulla.

Il 9 maggio 1956, Variety riportava che la Cbs possedeva i diritti sui libri e intendeva farne un musical televisivo con la colonna sonora di Harold Rome, reduce dal successo di Fanny a Broadway, ma anche in questo caso la cosa è rimasta lettera morta anche se Rome scrisse nel 1962 il musical I Can Get It For You Wholesale, che segnò una svolta nella carriera di Barbra Streisand.
Nello stesso periodo il 21 ottobre 1957, Paul Gregory disse che stava preparando uno speciale televisivo della durata di 90 minuti, sperando di avere la Hepburn per interpretare il ruolo principale…

Solo Walt Disney ci riuscì dopo aver corteggiato la Travers per anni come raccontato nel film del 2013 Saving Mr. Banks, diretto da John Lee Hancock, che descrive il suo rapporto teso con Disney durante la pianificazione del film del 1964. In realtà l’autrice non amava la colonna sonora degli Sherman Brothers, odiava l’idea dell’animazione e pensava che il film fosse troppo zuccheroso.
Per finire le riprese, iniziate il 21 maggio 1963, erano rimasti altri sei mesi di lavorazione sull’animazione tanto che, il 18 dicembre di quell’anno, Variety riportava il costo negativo di circa 6 milioni di dollari, un vero record per lo studio, ma il film aveva ancora un profilo piuttosto basso, perché la Disney voleva tenerlo nascosto al grande pubblico.
Infine l’esplosione di un successo a cui non credeva quasi lo stesso Disney. Il 28 agosto 1964, Variety fa una recensione entusiastica, dicendo che è “un film assolutamente da vedere” e lodando i libri “quasi immortali” di Mary Poppins della Travers, che, pur se nata in Australia, ha vissuto la maggior parte della sua vita nel Regno Unito, scrivendo otto libri della serie in tutto.

È sorprendente col senno di poi che l’autrice abbia persino pensato all’idea di una qualsiasi versione televisiva.
Nella sua telefonata del 1965 si lamentava infatti dell’intera idea della Tv e la sua pervasiva presenza nelle famiglie moderne: “Non vedo perché un bambino – così pieno, così fresco, così vivace – con le sue idee e la sua immaginazione, dovrebbe avere davvero bisogno della televisione … Eccoci qui, invasi dalla televisione e senza poter dire di no”.

Considerando l’algida e perfettina riuscita stilistica dell’ultimo Mary Poppins Returns in cui la magia si perde quasi completamente rispetto all’originale, nonostante un cast di all star e una regia di Marshall impeccabili, non si può che dare postuma ragione alla grande scrittrice inglese alla faccia della J.P. Rowlings e del suo potteriano (e non solo) cineletterario profluvio logorroico.

Sergio Giuffrida
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Classe 1957, genovese di nascita, catanese d'origine e milanese d'adozione. Collabora alla nascita della fanzine critica universitaria 'Alternativa' di Giuseppe Caimmi, e successivamente alla rivista WOW. Dai primi anni Novanta al novembre 2021 è stato segretario del SNCCI Gruppo Lombardo. Attualmente è nel board di direzione con Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati e del WOW museo del fumetto, dell'illustrazione e del cinema d'animazione.

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