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Ancora Carpenter e i Trifidi – 5

Ancora Carpenter e i Trifidi – 5

Durante le riprese del film Il Villaggio dei Dannati di John Carpenter, in California, il protagonista Christopher Reeve, comprò un cavallo soprannominato Buck: a Reeve piaceva l’equitazione.

Poco tempo dopo il cavallo si rifiutò, inspiegabilmente, di saltare un ostacolo e sbalzò di sella il suo cavaliere. A causa di questo incidente, da allora Cristopher Reeve restò paralizzato dal collo in giù, anche se ha continuato a recitare e ha pure debuttato come regista. Non si arrenderà mai ed era anzi convinto che un giorno sarebbe tornato a camminare. Purtroppo, morirà d’infarto il 10 ottobre del 2004, all’età di 52 anni, al Norther Westchester Medical Center di New York, dove era stato ricoverato 12 ore prima a causa di un attacco cardiaco, conseguente a una grave infezione provocata da una lesione dovuta alla sua pressione sanguigna.

Tra gli interpreti segnaliamo anche Mark – Luke Skywalker – Hamill, come abbiamo detto quasi irriconoscibile nel ruolo di Padre George destinato a fare una brutta fine a causa di quelli che egli ritiene dei figli del demonio.

Carpenter e i Trifidi: Mark Hamill

l progetto di fare un remake de Il villaggio dei dannati risale alla fine degli anni ‘70 quando Michael Preger ne acquisì i diritti e lo propose alla Universal, ma solo nel 1992 fu scelto il regista.

La sceneggiatura fu scritta da David Himmelstein e Carpenter accettò di dirigere il film purché fosse autorizzato a modificare la storia per renderla più simile a quella del romanzo di John Wyndham.

Eppure, lasciò una delle sequenze più belle del suo predecessore purtroppo, girata in modo meno curato e tuttavia più spettacolare dal punto di vista degli effetti speciali. Si tratta di una scena inesistente nel romanzo: quella in cui Gordon si concentra sull’immagine mentale di una muraglia, come riportato nella nostra seconda puntata.

In una scena si intravede anche il regista, quando Alan e Frank sono dal benzinaio: Carpenter è al telefono di spalle.

Per quanto riguarda gli effetti speciali, proprio per scelta del regista, ci si è affidati alla Knb SfX Group con il quale aveva lavorato nelle sue ultime pellicole.

Il villaggio di Midwich è in realtà Marin County una piccola cittadina dove 15 anni prima Carpenter aveva girato Fog.

“Lassù… lassù c’erano, e forse ci sono ancora, ignote quantità di armi, satelliti, roteanti in ampie orbite intorno alla Terra. Una moltitudine di incombenti minacce, vaganti lassù, in attesa che qualcuno o qualche cosa determinasse la loro caduta. Che cosa contenevano? Tu non lo sai, io non lo so. Segreti di lassù. Tutto quanto ci è giunto a orecchio è congettura: materiali esplosivi, sostanze radioattive, batteri, virus… Supponi ora che un certo tipo fosse stato costruito appositamente per emettere radiazioni che i nostri occhi non potessero sostenere, qualcosa che fulminasse o, almeno, ledesse gravemente il nervo ottico…? “

***

Il giorno dei Trifidi (The day of the Triffids di John Wyndham – 1951)

Il giorno dei TrifidiBrano tratto da L’orrenda invasione – Urania Numero 3 del 10 novembre 1952

“Tra le diverse qualità di piante che la natura annovera tra le sue specie, un posto a sé è occupato dalle piante carnivore. Una delle più note è la Dionea Muscipula, comunemente detta ‘pigliamosche’. Quando un insetto, attirato dal liquido zuccherino, urta le setole sensibili della pianta, le foglie si rinchiudono imprigionando l’incauto. Quale sia il processo digestivo di queste piante carnivore non è stato ben chiarito…Questa è una nuova specie: il ‘Trifidus Celestus’ portato sulla Terra dalle meteoriti durante…”

L’invasione dei mostri verdi / Il giorno dei Trifidi (The day of The Triffids – 1963)

Il cinema ci ha presentato, due anni dopo L’invasione dei mostri verdi, successivamente ripresentato come Il giorno dei Trifidi che sarebbe poi il titolo del romanzo da cui è stato tratto, un’ altra famosa opera di John Wyndham.

The Day of Triffids” in Italia fu edito con il titolo “L’Orrenda Invasione” una pellicola girata da Steve Sekely intitolata, nella sua prima edizione, “L’invasione dei Mostri Verdi” (The Day of the Triffids) e successivamente riportata al suo vero titolo “Il Giorno dei Trifidi“.

L’ispirazione al romanzo riguarda solo le creature vegetali portate sulla Terra da una pioggia di meteoriti, le quali rendono cieca quasi tutta la popolazione mondiale. In questo modo i mostri vegetali possono crescere e moltiplicarsi senza ostacoli per poi essere goffamente distrutti innaffiandoli con semplice acqua di mare.

Il romanzo, invece, è una lunga lotta per la sopravvivenza.

La pioggia meteorica è dovuta, pare, a dei satelliti orbitanti e i Trifidi sono una specie sconosciuta ed apparentemente terrestre. Tutto questo nel film è appena accennato se addirittura non detto e la pellicola si riduce solo a una semplice “lotta contro i mostri”.

Durante una notte d’estate una pioggia di scintillanti meteore cade sulla Terra: il cielo è solcato da corpi luminosi di una bellezza incomparabile.

In una serra universitaria, anche un guardiano sta osservando lo spettacolo, poi chiude le tende che gli permettevano di osservare all’esterno e si mette tranquillamente a leggere il giornale.

Immerso profondamente nella lettura e mangiando dal suo cestino che si era portato da casa. Quindi non vede e non sente nulla, mentre in un angolo della serra qualcosa sta crescendo con sorprendente rapidità.

Un fruscio alle spalle dell’uomo lo costringe ad alzarsi per andare a vedere di cosa si tratti… gira in mezzo ai corridoi tra le piante, il silenzio poi, all’improvviso, qualcosa gli piomba addosso, lo stringe, lo soffoca, lo risucchia…

Il giorno dopo in un ospedale di Londra, un marinaio, Bill Masen (Howard Keel 1919 – 2004)), vittima di un incidente a causa del quale per poco non perdeva la vista, sta aspettando con impazienza che il suo medico, il Dottor Soames (Ewan Roberts 1914 – 1983) venga a togliergli le bende che gli coprono gli occhi.

Costui non ha potuto, logicamente, assistere allo spettacolo celeste della sera precedente. Non lo sa ancora, ma questa è stata la sua salvezza, perché tutti coloro che hanno osservato le meteore, sono diventati irrimediabilmente ciechi.

Intanto, portate dal vento, spore semisconosciute vaganti provenienti da un altro pianeta, fanno germogliare rapidamente strane piante voraci capaci di muoversi e di uccidere: i trifidi. L’umanità cieca non può combatterli e i trifidi, lentamente, diventano padroni incontrastati di città e paesi.

Da questo punto il film si divide in due binari paralleli: da una parte seguiamo l’odissea di Bill che con Christine Durrant (Nicole Maurey (1925 – 2016) e la piccola Susan (Janina Faye – 1948), entrambe dotate di vista, cercano di raggiungere la costa spagnola di Alicante dove un sottomarino nucleare raccoglierà gli ultimi scampati al disastro.

Dall’altra seguiamo gli studi e le ricerche di due scienziati Karen e Tom Goodwin (Janette Scott – 1938 – e Kieron Moore 1924 – 2007), rimasti isolati all’interno di un faro.

Entrambe le vicende si risolveranno felicemente. In particolare, la seconda perché, quando tutti i sistemi per cercare di fermare i trifidi saranno falliti, nel momento in cui le piante stanno per impadronirsi del faro uccidendo i due occupanti, ecco che un getto d’acqua salata ha il potere di sciogliere i vegetali semoventi.

Nelle sequenze finali, la fin troppo sfruttata voce fuori campo, ormai simbolo insostituibile del cinema di fantascienza d’epoca, con ammonimento stentoreo (o quasi), ci enuncia:

Era un metodo molto semplice per distruggere i Trifidi. L’acqua di mare, dalla quale è sorta la vita, servì a conservare la vita sulla Terra… e gli uomini sopravvissero e, una volta di più, ebbero ragione di essere riconoscenti verso il loro Creatore.

Lo sceneggiatore Bernard Gordon era sulla lista nera di Hollywood, poiché membro del Partito comunista; quindi, fece da prestanome il produttore esecutivo Philip Yordan.

In Italia il film fu distribuito per la prima volta dall’agenzia italiana della Rank Film col titolo “L’invasione dei Mostri Verdi,” nella primavera del 1963 (visto censura: 30 aprile 1963).

I manifesti della prima edizione (Rodografica Romana, 1963), locandine, affissi, busta foto, ecc., riportano tutti questo titolo.

Quando poi, nel 1976, Luigi Cozzi ridistribuì per la sua B.B.C. (Barbieri-Barbieri-Cozzi), questa pellicola, la intitolò “Il Giorno dei Trifidi”, per richiamare il romanzo di Wyndham da cui era tratto.

Anche se il film ha mantenuto alcuni elementi della trama di base dal romanzo di Wyndham, non era un adattamento particolarmente fedele.

Si allontana in modo significativo e inutilmente dal libro ed è considerato meno intelligente e più datato del serial Tv del 1981 della BBC (il che significa ben poco).

A differenza del romanzo, i trifidi arrivano come spore da una pioggia di meteoriti e alcune delle scene sono state trasferite in Spagna. Inoltre, il personaggio di Josella Playton Masen, significativa nel romanzo, non appare mai nel film.

Fornisce poi una soluzione fin troppo semplicistica al problema dei Trifidi: l’acqua salata li scioglie, e il mondo è salvo.

Questo diverso finale sembra essere più vicino a quello de “La Guerra dei Mondi” che al romanzo di Wyndham: gli alieni invasori soccombono a un prodotto comune della Terra (i batteri) ed entrambi terminano con un tono religioso.

Questo finale è stato utilizzato anche con un effetto simile da M. Night Shyamalan nel suo film “Signs”.

Piccole curiosità: si vede un trifido a bordo della navicella come una delle piante raccolte dagli alieni nel film del 1982 “ET L’Extraterrestre.”

Un Trifido appare anche come uno degli alieni nell’Area 52 nel film del 2003 “Looney Tunes: Back in Action.”

Per concludere, il film in questione fu una pellicola ingenua che, lo ripetiamo, fa rimpiangere l’opera da cui è stata tratta: L’Orrenda Invasione di John Wyndham, pubblicato su I Romanzi di Urania e poi sugli Oscar Mondadori.

Unico elemento a favore della pellicola sono i trifidi stessi, realizzati sufficientemente bene, mossi da fili e portati sulla scena con degli invisibili carrelli. Ma per chi ha letto il romanzo, constatare come la complessa opera di Wyndham sia stata ridotta a una semplice e puerile “invasione di mostri,” senza altro intendimento o scopo, resta pur sempre una delusione.

Alla fine delle riprese la produzione si trovò con un film estremamente corto, fu quindi necessario l’intervento, peraltro non accreditato, di Freddie Francis che girò tutte le sequenze ambientate sul faro con gli attori Janette Scott e Kieron Moore che verranno poi riutilizzati nel successivo “Esperimento I.S. il mondo si frantuma, grazie anche al fatto che si dimostrarono estremamente disponibili.

 

Vanni Mongini
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Tra i maggiori specialisti mondiali di cinema SF (Science Fiction) è nato a Quartesana (Fe) il 14 luglio 1944 e fino da ragazzino si è appassionato all'argomento non perdendosi una pellicola al cinema. Innumerevoli le sue pubblicazioni. La più recente è il saggio in tre volumi “Dietro le quinte del cinema di Fantascienza, per le Edizioni Della Vigna scritta con Mario Luca Moretti.”

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