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L’ORIENTE E L’OCCIDENTE DI VICTO NGAI – FANTAIMMAGINE

L’ORIENTE E L’OCCIDENTE DI VICTO NGAI – FANTAIMMAGINE

Tra i finalisti del Premio Hugo 2019, per la categoria Miglior disegnatore professionista (Best professional Artist) c’è Victo Ngai (pseudonimo di Ngai Cheu Ching), una giovane illustratrice classe 1988 originaria di Hong Kong e residente a Los Angeles.

Victo Ngai

L’artista ha già ottenuto numerosi riconoscimenti e premi, tra cui l’ultimo del 2019, il premio professionale Hamilton King Award, organizzato dalla newyorchese Society of Illustrators.

Nelle immagini che seguono, alcune collaborazioni come illustratrice per libri di varia tematica, oltre a classici. E una come disegnatrice cinematografica.

Christopher Caldwell: Serving Fish (Spectrum 25: The Best in Contemporary Fantastic Art; 2018)

Neil Gaiman: Norse Mythology (W. W. Norton & Company, 2018)

Chris Barton: Dazzle Ships: World War I and the Art of Confusion(Lerner Book, 2017)

Chris Barton: Dazzle Ships: World War I and the Art of Confusion(Lerner Book, 2017). Tavola interna

Ma nella sua produzione ci sono anche fumetti e poster.
Di talento, ma conscia del soffocante clima nativo, per favorire la sua crescita artistica e creativa nel 2006 si è iscritta all’istituto privato statunitense Rhode Island School of Design, dove ha avuto come mentore il pittore Chris Buzelli, che ha giocato un ruolo importante nella sua formazione spingendola a non cercare fuori, ma dentro se stessa, un suo stile personale.

Stewart Ross: Following The Great Wall ( Lonely Planet Kids, 2017)

Chinese Fairy Tales & Fantasies (The Folio Society, 2015)

Chinese Fairy Tales & Fantasies. Tavola interna

Chinese Fairy Tales & Fantasies. Tavola interna

È stato detto che le sue immagini mostrano una certa confluenza di asiatico e occidentale, dove sono evidenti le influenze del grande pittore, disegnatore e silografo giapponese Utagawa Kuniyoshi, un maestro dello stile ukiyo-e, il mondo fluttuante che fiorì nelle città di Edo, Ōsaka e Kyōto tra il XVII e il XX secolo. Ma anche dell’immaginario asiatico in generale, non ultima la barocca iconografia cinese.

Come è stato detto che influenze provengono anche dal realista romantico Norman Rockwell a cui tutti associano le sue famose copertine (più di 300), disegnate tra il 1916 e il 1963, per la rivista The Saturday Evening Post, uno spaccato spettacolare di cultura popolare statunitense…

Tian Hang (a cura di): Dark Fairy Tales (Tang Hang Books, 2015)

Maureen McQuerry: Time out of Time (Abrams, 2015)

… e da Windsor McCay, illustratore e pioniere del fumetto e del cinema di animazione. L’autore, tanto per intenderci, del personaggio a fumetti Little Nemo, pubblicato in strisce autoconclusive dal 1905 al 1911 sul supplemento domenicale del New York Herald, e dal quale si sviluppò per tutto il secolo un ricco movimento di cartoline, libri, fumetti, omaggi, giochi, abbigliamento per bambini, film, e perfino un videogioco uscito nel 1990 per Nintendo.

Di seguito, alcune immagini provenienti dalla storyboard del film animato The Wound and the Gift (Usa, 2014), disegnato da Victo Ngai. E una collaborazione con l’autrice statunitense fantasy Victoria Elizabeth Schwab.

The Wound and the Gift (2014)

The Wound and the Gift (2014)

The Wound and the Gift (2014)

V.E. Schwab: Vicious (Tor Books, 2013)

Anche Mary Blair, disegnatrice statunitense e illustratrice di libri per l’infanzia, sembra abbia giocato un ruolo ispiratore. Tutti la ricordiamo per la sua carriera artistica in The Walt Disney Company, per la quale ha realizzato classici come Cenerentola, Alice nel paese delle meraviglie, Le avventure di Peter Pan.

Lo stilista inglese Lee Alexander McQueen – dalle complesse creazioni in cui si mescolano gotico, punk, elementi vittoriani o surreali, cyborg o insolitamente fantastici, e altro ancora – avrebbe contribuito anche lui con il suo immaginario a influenzare Victo Ngai.

Nell’immagine che segue Solaris, di Victo Ngai. Il poster è una rivisitazione su licenza del capolavoro di Andrei Tarkovsky, a 6 colori, in due edizioni limitate numerate a mano, di 150 e di 75 esemplari (Black Dragon Press, 2015).

Victo Ngai: Solaris, 2015

Concludiamo con una carrellata quasi silenziosa, volutamente disordinata, per esplorare meglio fin dove si è spinta la disegnatrice, di cui abbiamo già intravisto le grandi doti tecniche.

L’impressione generale, più che a un reale connubio interiore di oriente e occidente (che a voler ben guardare, non è un obbligo, anzi), è di essere di fronte all’esatto e tipico prodotto dei tempi attuali dove Victo Ngai si trova a dover rendere conto a due culture, e nel cui esito artistico dell’eredità di ognuna delle due si avverte un senso di estraneità, con il risultato di non appartenere a nessuna delle due pur condividendo aspetti di entrambe.
A questo prodotto sembra anche imprimere un certo decorativismo. Lo si vede dal suo stile proiettato su sfondi e atmosfere, quadri dove manca una vera figura protagonista, centrale, provocando così l’idea di trovarsi di fronte a immagini sulla scia di quella che è la tendenza generale dell’illustrazione di oggi, la quale non sembra raccontare niente salvo se stessa.

I caratteri accademici asiatici sembrano comunque essere ancora fondamentali nel suo segno, come a dire che non si può tradire il proprio dna. Non è forse nella commistione con i caratteri di un’altra cultura, ma nella volontà di rinnovare quella a cui si appartiene che sta il segreto. La ricerca sembra essere ancora in atto.

Ma Victo Ngai è giovane e ci auguriamo che faccia tesoro interiore delle parole del suo mentore. finendo col trovare un proprio stile personale e originale.

Lawrence M. Schoen: Barsk: The Elephants’ Graveyard (Tor Books; Reprint, 2016)

Lawrence M. Schoen: The Moons of Barsk, (Barsk #2), (Tor Books, 2018). Tavola per copertina

Spectrum 25: Battlefield Of The Fans

Spectrum 25: Clover

Spectrum 25: Evolution of Sports

Spectrum 25: Leopard Change Its Spot

Spectrum 25: MixcWorld Launch

I maestri della Secessione viennese non potevano mancare, ma ci sono altri particolari di altre tavole che lo testimoniano..

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Questa tavola di sapore fiabesco che sfocia nel surreale, non vi ricorda per certi versi il nostro italiano Antonio Rubino?

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

Victo Ngai

 

Partecipa a Fantaimmagine! Spedisci alla mail writeclub@altrimondi.org un breve testo illustrativo di un artista che abbia rappresentato il fantastico e allega qualche immagine in buona risoluzione corredata di didascalia.

Tea C. Blanc
Tea C. Blanc

È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.

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