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Vegetti e Nebula assegnati lo stesso giorno

Vegetti e Nebula assegnati lo stesso giorno

Sabato scorso, sono stati assegnati, quasi in contemporanea, i Premi Nebula e i Premi Vegetti.

Le due manifestazioni sono straordinariamente simili, infatti si tratta in entrambi i casi di premi decisi dagli Autori di fantascienza.

Sul sito WordSF è possibile consultare l’elenco ufficiale dei vincitori delle diverse categorie.

Sono contento che il premio Vegetti per il miglior romanzo sia andato a Annarita Stella Petrino, con Le città galleggianti.

Vegetti e Nebula 2023Le Città Galleggianti sono alla deriva e il Decadimento si insinua nella vita degli abitanti della Colonia Terrestre di Venus. Sembra essere tutto in qualche modo collegato all’esilio dell’ultima discendente della famiglia Shanti, la dinastia che per intere generazioni ha governato il pianeta. Gladia Shanti vive su Soraya da cinque anni, quando viene richiamata in patria per rispondere dell’accusa di alto tradimento. Il suo rivale, nonché attuale reggente, Markus Krem, la ritiene responsabile di ciò che sta accadendo nella Colonia. La pace che ha sempre regnato all’interno del Sistema Solare tra terrestri, coloni e mercanti è ora minacciata dalle lotte intestine per la reggenza e dalle mire di espansione della Compagine Ulteriore dei Mercanti. Nella vita di Gladia le vicende politiche si intrecciano ai sentimenti che ancora nutre nei confronti del marito Geralt, capitano di flotta, che l’affiancherà nel suo viaggio alla ricerca di alleati.

Non ho ancora letto il romanzo, cosa che mi riprometto di fare a breve, ma lo stile suggerito da questa quarta di copertina ricorda stranamente le ambientazioni di un’autrice che a me piace molto, Arkady Martine che ha vinto il Premio Hugo l’anno scorso, nel 2022. Ma, ovviamente, dovrò leggerlo per capire meglio.

Per la categoria Saggio di Fantascienza, vince La Percezione del Clima a cura di Luca Ortino (Ed. Odoya 2021)

Per la categoria Antologia di Fantascienza, vince Terzo Millennio a cura di Gianfranco de Turris (Ed. Tabula fati, 2022).

Per la categoria Racconto di Fantascienza, Ortensie su Marte di Sandra Moretti (World SF Italia Magazine n. 2, Ed. Scudo, 2022).

Personalmente, sono sempre dell’idea che un premio come questo dovrebbe avere un regolamento più pubblicizzato di quanto sia in questo momento. Penso a una maggiore partecipazione mediatica durante la preparazione e subito prima della proclamazione dei vincitori. Così com’è mi pare un po’ troppo di nicchia. Ne ho accennato ai responsabili, ma pare che non sia ancora il momento,

Detto questo, sabato scorso, 14 maggio (mattina del 15 per noi) sono stati assegnati anche i Premi Nebula.

Qui farò una brevissima presentazione dei premi che ritengo più significativi.

Prima di tutto la categoria Romanzo, vinta quest’anno da Babel: Or the Necessity of Violence, della scrittrice americana Rebecca F. Kuang.

La straordinaria bellezza di questa storia sta soprattutto in un attento mix di avventura e piacevoli considerazioni filosofiche. Bei paesaggi vittoriani, scorci notturni di taglio abbastanza gotico e piacevoli digressioni su cosa significhi esattamente trasportare un testo in una lingua diversa. Uno studio non banale, su quale sia la difficoltà di non perdere il senso originale dopo una traduzione.

Detto questo si tratta di un’ucronia ambientata intorno al 1830 ed è una storia di avventure storico-politiche, molto ben scritta.

Il premio per il Romanzo breve è andato a Even though I knew the End (Anche se già sapevo come sarebbe finita) di C. L. Polk.

Una investigatrice della magia si lancia nello studio dei divini mostri di Chicago per assicurarsi un futuro con l’amore della sua vita. Si tratta di un racconto saffico che stupirà chiunque sia alla ricerca di mistero, intrighi, romanticismo, magia e altro ancora.

Prima di scontare l’eternità all’inferno, a una augure esiliata che ha venduto l’anima per salvare la vita del fratello, viene offerto un ultimo lavoro. Quando la donna rifiuta, il suo cliente addolcisce il piatto offrendo l’unico pagamento a cui lei non può resistere: la possibilità di avere un futuro in cui invecchia con la donna che ama.

Per riuscirci, le vengono concessi tre giorni in cui dovrà rintracciare il vampiro della Città Bianca, il serial killer più famoso di Chicago. Se fallisce, l’attenderà solo l’inferno e il suo cuore spezzato.

Interessante il Racconto lungo If You Find Yourself Speaking to God, Address God with the Informal You. Se ti ritrovi a parlare con Dio, rivolgiti a Lui con un ‘tu’ informale di John Chu. In questo caso, i lettori più volonterosi hanno la possibilità di leggere questo racconto dall’inizio alla fine dal sito dell’Editore Uncanny Magazine:

Il primo video dell’uomo volante diventò subito virale sui social media e sui notiziari. Non usava un jet pack. Nemmeno un paracadute. C’era solo lui, senza nessun altro aiuto, lui che vola sopra il ponte sospeso che va in città. Il video è ripreso da lontano con un cellulare. È traballante, gli ingrandimenti non sono sempre a fuoco. L’uomo va avanti e indietro, fa salti mortali come un artista di arti marziali che pratica i suoi esercizi in volo. Solo che qui non si tratta di arti marziali.

Anche per il Racconto breve premiato, i nostri lettori potranno leggere l’intera storia Rabbit Test di Samantha Mills, dal sito dell’Editore Uncanny Magazine.

È il 2091 e Grace fissa il coniglio in un angolo della sua visione in sovrapposizione visiva. È un coniglio d’angora, soffice e bianco, e sarebbe stato pericoloso per la sua vista. Lei si muove e la sovrapposizione si muove con lei. Un promemoria. Una minaccia.

Ci piace poi segnalare L’Andre Norton Nebula Award di Narrativa per adulti e giovani adulti: Ruby Finley vs. the Interstellar Invasion di K. Tempest Bradford. Ma anche Il Ray Bradbury Nebula Award per la migliore rappresentazione drammatica per il film Everything Everywhere All at Once, di Dan Kwan e Daniel Scheinert.

Alcuni altri premi assegnati sono piuttosto lontani dalle nostre esperienze, per cui ci limitiamo a segnalare questi in attesa dei Premi Hugo.

Franco Giambalvo
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Appassionato di fantascienza da sempre, ma ha scoperto di esserlo in quarta elementare quando lo hanno portato a vedere "La Guerra dei Mondi" di Byron Haskin: era il 1953 e avrebbe compiuto nove anni in quell'autunno. In seguito ha potuto scrivere con l'aiuto di Vittorio Curtoni e ha pubblicato un romanzo, del tutto ignorato, dagli Editori e dai lettori. Ma non si lamenta troppo: ama la fantascienza!

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