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GIOCHI DI GUERRA – CENTO PAROLE

GIOCHI DI GUERRA – CENTO PAROLE

Di Samaang Ruinees, che già abbiamo letto in altre due sue ministorie (qui e qui), oggi leggiamo un nuovo drabble: una storia crudele, fantascientifica e… plausibile.

t.c.b.

 

Giochi di guerra, di Samaang Ruinees

Quando nel mirino inquadrò dei bambini ebbe una minima esitazione.
Uccidere civili inermi era il cuore del gioco, ma quei bambini erano più giovani di lui. Alcuni erano neonati in braccio alle mamme che imploravano pietà. Erode Bianchi, 8 anni, concluse il livello senza ulteriori esitazioni, guadagnando un upgrade +100 del suo esoscheletro Remote-KILL941.

Nel programma di riequilibrio demografico tra Primo Mondo e Secondo Mondo, l’introduzione dei droni di combattimento a controllo remoto da piattaforme di gioco multiplayer aveva aumentato l’efficacia dei programmi di depopolamento del 500% e azzerato i costi di trattamento del disturbo post-traumatico delle truppe di terra.

 

Questo racconto è World © di Samaang Ruinees. All rights reserved.

 

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Nell’immagine, una tavola del disegnatore Epistolarius

    

Tea C. Blanc
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È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, fra cui "Giornale Pop", webzine diretta da Sauro Pennacchioli, e "Andromeda - rivista di fantascienza", diretta da Alessandro Iascy. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo e il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda).

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