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CLASSICI DELLA FANTASCIENZA MAI PORTATI SUGLI SCHERMI

CLASSICI DELLA FANTASCIENZA MAI PORTATI SUGLI SCHERMI
Orson Scott Card

Orson Scott Card

Lo scrittore Orson Scott Card, raffrontando la fantascienza letteraria con quella cinematografica e televisiva, disse che il genere è stato visto da Hollywood come tutto spettacolo e niente sostanza.

Come esempio portò addirittura la serie classica di Star Trek, suggerendo che lo show non sarebbe mai potuto diventare quel fenomeno di massa che è, se il pubblico televisivo fosse stato in grado di confrontarla con la produzione letteraria coeva. Secondo lui, come fantascienza, la serie era rimasta intrappolata negli anni Trenta: avventure astrali con poca considerazione per la scienza e idee più profonde. Il che, continua Scott Card, era un vero peccato perché la letteratura di fantascienza era incredibilmente fertile all’epoca, con scrittori come Harlan Ellison e Ursula LeGuin, Robert Silverberg e Larry Niven, Brian W. Aldiss e Michael Moorcock, Ray Bradbury e Isaac Asimov e Robert A. Heinlein e Arthur C. Clarke…

Condivisibili o meno le sue idee sulla serie di Roddenberry, personalmente ho letto Asimov, Bradbury, Dick, Clarke e Heinlein e in nessun modo questo ha sminuito il mio interesse anche per Star Trek (mi chiedo a questo punto cosa pensi di Guerre stellari…). È innegabile d’altronde che, in linea di massima, il cinema e la televisione si siano rivolti alla fantascienza cercando di coglierne l’aspetto più spettacolare perché quelle erano le richieste del pubblico. Questo perché, continuando a parafrasare Orson Scott Card, la maggior parte delle persone che affollano i cinema e decretano il successo di una serie TV non legge fantascienza, anzi, la maggior parte delle persone non legge per nulla.

È anche vero che ho sentito diverse volte critici e appassionati di fantascienza lamentare che cinema e televisione tendono a rimanere indietro rispetto alla raffinatezza e ai temi della produzione letteraria di genere. In pratica, un ricco corpo di romanzi e racconti pubblicati da quando il termine fantascienza fu coniato è stato trascurato dalla settima arte.

Brian Aldiss

Brian Aldiss

Un altro scrittore di fantascienza, uno di quelli citati da Card sopra, il britannico Brian Aldiss, nel suo libro sulla storia della letteratura di fantascienza Trillion Year Spree del 1986, ha elencato una serie di romanzi di science fiction che secondo lui avrebbero potuto e dovuto diventare dei classici anche al cinema, ma non sono mai stati trasposti sul grande e sul piccolo schermo. Da allora, non molti titoli di quella lista sono stati cancellati.

Sembra incredibile che autori come Asimov, Heinlein, Clarke e poi, scorrendo la lista degli all stars come van Vogt, Simak, Zelazny, Vance, Leiber o Pohl, a parte rare escursioni – alcune sublimi come il capolavoro 2001: odissea nello spazio – siano stati così poco sfruttati da Hollywood. Maggior fortuna hanno avuto Crichton – ma lui scriveva praticamente già delle sceneggiature cinematografiche – e Dick (per modo di dire, visto che è morto prima di aver potuto vedere una sola trasposizione…), anche se le sue opere sono state travisate non poco.

Tenendo presente queste considerazioni, consultando varie classifiche su libri e siti tematici, ho cercato di stilare un elenco dei classici di fantascienza che non hanno avuto una degna trasposizione cinematografica o televisiva. I titoli presi in considerazione partono dal 1926, anno in cui fu coniato il termine science fiction da Hugo Gernsback, fino alla fine del millennio scorso, limite ultimo scelto per tener fede al mio arbitrario assunto secondo cui, per essere considerato classico un romanzo, devono passare almeno vent’anni dalla data di pubblicazione.

  1. L’allodola dello spazio (The Skylark of Space, 1928) di E. E. Smith. Primo volume della serie Skylark, mai portata sullo schermo.
  2. Il mondo nuovo (Brave New World, 1932) di Aldous Huxley. Due adattamenti televisivi: nel 1980, con Keir Dullea, e nel 1998, con Leonard Nimoy. È in programma una serie TV per il 2020. Il cinema l’ha sempre ignorato (a differenza di 1984, per esempio, a cui è spesso accostato).
  3. Classici della fantascienzaI figli di Mu (The Mightiest Machine, 1934) di John W. jr. Campbell. Zero adattamenti.
  4. Alle montagne della follia (At the Mountains of Madness, 1936) di H. P. Lovecraft. A parte alcuni cortometraggi prodotti, da anni si parla di un film diretto da Guillermo Del Toro.
  5. Il segreto degli Slan (Slan, 1940) di A. E. van Vogt. Di quest’autore, la TV ha più che altro preso in considerazione i suoi racconti.
  6. L’alba delle tenebre (Gather, Darkness!, 1943) di Fritz Leiber.
  7. Assurdo universo (What Mad Universe, 1949) di Fredric Brown.
  8. Cronache della galassia (Foundation, 1951) di Isaac Asimov. Da anni si parla di una serie TV per tutto il ciclo della Fondazione, sembra ci stia pensando AppleTV.
  9. Il terrore dalla sesta luna (The Puppet Masters, 1951) di Robert A. Heinlein. Deludente il film del 1994.
  10. Anni senza fine (City, 1952) di Clifford D. Simak
  11. L’uomo disintegrato (The Demolished Man, 1952) di Alfred Bester. Ci provò anni fa Brian De Palma.
  12. Nascita del superuomo o Più che umano (More Than Human, 1953) di Theodore Sturgeon
  13. I mercanti dello spazio (The Space Merchants, 1953) di Frederik Pohl e Cyril M. Kornbluth. I diritti sono a Hollywood, chiusi in qualche cassetto.
  14. Stella doppia 61 Cygni (Mission of Gravity, 1953) di Hal Clement.
  15. Abissi d’acciaio (The Caves of Steel, 1954) di Isaac Asimov. Esiste solo un film TV della BBC del 1964 con Peter Cushing nei panni di Elijah Baley.
  16. La fine dell’eternità (The End of Eternity, 1955) di Isaac Asimov. Di questo interessante romanzo sui viaggi nel tempo esiste solo un film sovietico del 1987 dal titolo Konets Vechnosti.
  17. La città e le stelle (The City and the Stars, 1956) di Arthur C. Clarke.
  18. La porta sull’estate (The Door into Summer, 1956) di Robert A. Heinlein.
  19. Destinazione stelle o La tigre della notte (The Stars My Destination o Tiger! Tiger!, 1957) di Alfred Bester. Diritti in mano alla Paramount Pictures.
  20. Classici della fantascienzaLe sirene di Titano (The Sirens of Titan, 1959) di Kurt Vonnegut. I diritti sono passati per diverse mani sin dagli anni Settanta. Una sceneggiatura fu approvata dall’autore stesso nel 2007 poco prima di morire. Dal 2017 si parla di una serie TV.
  21. Un cantico per Leibowitz (A Canticle for Leibowitz, 1959) di Walter M. Miller. Considerato unfilmable.
  22. Straniero in terra straniera (Stranger in a Strange Land, 1961) di Robert A. Heinlein. Nel 2016 la rete SyFy annunciò una serie TV basata sul romanzo.
  23. Ghiaccio nove (Cat’s Cradle, 1963) di Kurt Vonnegut. Alcune parti del romanzo, insieme ad altre dell’autore, sono state adattate nel film televisivo Between Time and Timbuktu (1972).
  24. Il fabbricante di universi (The Maker of Universes, 1965) di Philip José Farmer. Primo di sei romanzi dedicati al ciclo dei Fabbricanti di Universi, mai adattati sullo schermo.
  25. I trasfigurati (The Chrysalids, 1955) di John Wyndham.
  26. La Luna è una severa maestra (The Moon Is a Harsh Mistress, 1966) di Robert A. Heinlein. Ecco un altro caposaldo del genere senza nessuna trasposizione. Si parlava di un film di Bryan Singer.
  27. Classici della fantascienzaSignore della Luce (Lord of Light, 1967) di Roger Zelazny. Nel 1979 fu annunciata la realizzazione di un film in cui era coinvolto anche Jack Kirby. A causa di problemi legali, il progetto non fu mai completato. Parti del progetto cinematografico, la sceneggiatura e le scenografie di Kirby, furono successivamente acquisite dalla CIA e usati per la liberazione di sei agenti diplomatici statunitensi intrappolati dalla crisi iraniana (a Teheran, ma fuori dal complesso delle ambasciate). La squadra di soccorso fece finta di cercare una location in Iran per girare un film ribattezzato Argo. La storia di quel salvataggio fu poi raccontata dal film Argo (2012). Nel 2017, la Universal Cable Productions annunciò che il romanzo sarebbe diventato una serie televisiva.
  28. Non ho bocca, e devo urlare (I Have No Mouth, and I Must Scream, 1967) di Harlan Ellison.
  29. Naufragio su Tschai (City of the Chasch, 1968) di Jack Vance.
  30. Tutti a Zanzibar (Stand on Zanzibar, 1968) di John Brunner.
  31. Volo di drago (Dragonflight, 1968) di Anne McCaffrey.
  32. Ubik (1969) di Philip K. Dick. Di un film si parla sin dal 1974, addirittura su sceneggiatura dello stesso Dick. Sono passati i decenni, ma qualsiasi movimento in quella direzione si è sempre arenato.
  33. La mano sinistra delle tenebre (The Left Hand of Darkness, 1969) di Ursula K. Le Guin.
  34. I burattinai (Ringworld, 1970) di Larry Niven. Film e miniserie sono state più volte annunciati, adesso sembra che ci stia pensando Amazon, forse…
  35. La mostra delle atrocità (The Atrocity Exhibition, 1970) di J. G. Ballard. Trasposto in un film del 2000 diretto da Jonathan Weiss che, dopo l’apparizione al Seattle International Film Festival, non è mai stato distribuito in sala.
  36. I condannati di Messina (Exiled from Earth, 1971) di Ben Bova.
  37. Il fiume della vita (To Your Scattered Bodies Go, 1971) di Philip José Farmer. Due produzioni televisive, Il popolo del fiume (Riverworld, 2003), pilot di una serie mai realizzata, e Riverworld (2010), miniserie di quattro ore, abbastanza deludenti.
  38. Neanche gli Dei (The Gods Themselves, 1972) di Isaac Asimov.
  39. Incontro con Rama (Rendezvous with Rama, 1972) di Arthur C. Clarke. È dagli inizi degli anni Duemila che si parla di un film, progetto portato avanti dall’attore Morgan Freeman.
  40. Lazarus Long, l’immortale (Time Enough for Love, 1973) di Robert A. Heinlein.
  41. Classici della fantascienzaGuerra eterna (The Forever War, 1974) di Joe Haldeman. I diritti sono stati in mano a Ridley Scott dal 1994, quando progettava il suo ritorno alla fantascienza, al 2014 quando il suo ritorno è avvenuto attraverso altre vie.
  42. I reietti dell’altro pianeta (The Dispossessed, 1974) di Ursula K. Le Guin.
  43. La strada delle stelle (The Mote in God’s Eye, 1974) di Larry Niven e Jerry Pournelle.
  44. Dhalgren (1974) di Samuel R. Delany.
  45. L’uomo stocastico (The Stochastic Man, 1975) di Robert Silverberg.
  46. The Female Man (1975) di Joanna Russ.
  47. Gli eredi della Terra (Where Late Sweet Birds Sang, 1976) di Kate Wilhelm.
  48. La porta dell’infinito (Gateway, 1977) di Frederik Pohl. Nel 2015 ne è stata annunciata una serie TV.
  49. Shikasta (Re: Colonised Planet 5, Shikasta, 1979) di Doris Lessing.
  50. Neuromante (Neuromancer, 1984) di William Gibson. Come per altre opere, anche la possibile riduzione cinematografica di questo romanzo ha attraversato i decenni passando di mano in mano. Ultime notizie dicono che Tim Miller (Deadpool) ha un contratto dal 2017 per dirigere il film.
  51. La matrice spezzata (Schismatrix, 1985) di Bruce Sterling. Anche quest’altro caposaldo del cyberpunk è rimasto al palo, cinematograficamente parlando.
  52. L’onore dei Vor (Shards of Honor, 1986) di Lois McMaster Bujold.
  53. Il riscatto di Ender (Speaker for the Dead, 1986) di Orson Scott Card. Il primo libro della saga è stato portato al cinema da Gavin Hood nel 2013 (Ender’s Game), da allora si parla di adattamenti degli altri sequel a partire da questo ambientato tremila anni dopo.
  54. Pensa a Fleba o La Mente di Schar (Consider Phlebas, 1987) di Iain M. Banks. Amazon ha annunciato nel febbraio 2018 di averne acquisito i diritti televisivi.
  55. Gravità zero (Falling Free, 1988) di Lois McMaster Bujold.
  56. L’impero di Azad (The Player of Games, 1988) di Iain M. Banks.
  57. Hyperion (1989) di Dan Simmons. Il progetto di una serie TV basata sulla saga sembra essere ancora in fase di sviluppo presso Syfy.
  58. La guerra di Zakalwe (Use of Weapons, 1990) di Iain M. Banks.
  59. Mendicanti di Spagna (Beggars in Spain, 1991) di Nancy Kress.
  60. Ammonite (1992) di Nicola Griffith.
  61. Snow Crash (1992) di Neal Stephenson.
  62. Classici della fantascienzaUniverso incostante (A Fire Upon the Deep, 1992) di Vernor Vinge.
  63. Il rosso di Marte (Red Mars, 1992) di Kim Stanley Robinson. Inizialmente si parlava di un interessamento di James Cameron per una miniserie TV. In seguito SpikeTV diede il via libera per la produzione di un serie TV, ma dopo vari abbandoni l’ha sospesa in attesa di ulteriori sviluppi.
  64. L’anno del contagio (Doomsday Book, 1992) di Connie Willis.
  65. L’era del diamante. Il sussidiario illustrato della giovinetta (The Diamond Age or, A Young Lady’s Illustrated Primer, 1995) di Neal Stephenson. Dal 2007 si parla di un adattamento televisivo di SyFy ma non sono emerse ulteriori notizie sul progetto.
  66. Il risveglio di Erode (Darwin’s Radio, 1999) di Greg Bear.

Se vi vengono in mente altri romanzi del periodo preso in questione, che secondo voi meriterebbero una trasposizione cinematografica, scriveteli qui sotto!

Roberto Azzara
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(Caltagirone, 1970). Grande appassionato di cinema fantastico, all'età di sette anni vide in un semivuoto cinema di paese il capolavoro di Stanley Kubrick “2001: odissea nello spazio”. Seme che è da poco germogliato con la pubblicazione del saggio “La fantascienza cinematografia-La seconda età dell’oro”, suo esordio editoriale. Vive e lavora a Pavia dove, tra le altre cose, gestisce il gruppo Facebook “La biblioteca del cinefilo”, dedicato alle pubblicazioni, cartacee e digitali, che parlano di cinema.

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