LA STRADA DELLE STELLE A TELENOVA
Correva l’anno 1978 e grazie ai buoni uffizi dell’amico Pierluigi Ronchetti – futuro grande direttore di Sorrisi & Canzoni TV e demiurgo della nascita del mensile Ciak – ottenni un incontro con Maria Teresa Ugolini (mi perdonerete ma spero di non aver sbagliato il cognome di quella donna volitiva e intraprendente), assistente di direzione per l’emittente Paolina, Telenova, ai tempi in grande ascesa nel neonato universo delle televisioni private, alla ricerca di nuove idee e programmi.
Ronchetti l’avevo conosciuto tramite Michele Neri – il figlio di Grazia Neri, quella che all’epoca era proprietaria e guida di una tra le più importanti e rinomate agenzie fotografiche italiane. Con Michele e insieme a Angelo Toffoletto, mio ex-compagno del liceo, condividevo la cura di uno dei primissimi programmi radiofonici dedicati alla fantascienza e al fantastico su Radio Milano Libera.
Erano anni entusiasmanti e veramente stimolanti dove ogni cosa sembrava possibile. Per rendere l’idea, pensate che nel giro di qualche mese avevo imparato a gestire un mixer audio e la regia di un programma radiofonico in piena autonomia e, successivamente, anche un mixer di montaggio video con relativo sinc audio. Certo bazzecole per chi oggi può usare con facilità una station work multimediale con software estremamente agili e una formazione basica relativamente semplice, ma ai tempi vi assicuro che non lo era affatto.
Ma non divaghiamo. In quel periodo, oltre al Centro Milanese di Narrativa d’Anticipazione (CMNA) di cui ero segretario, avevo costruito un legame personale e professionale con Andrea Ferrari, uno dei fondatori del Centro, dando vita alla Metropolis Cineteca attraverso la quale in Italia, a Londra e negli Stati Uniti, ricercavamo e compravamo film in prevalenza horror, fantastici e fantascientifici… ma non solo. Come peraltro facevano da prima e con maggior successo anche Giovanni Mongini e Luigi Valerio, tanto che nel momento di massimo splendore la Metropolis arrivò a quasi 120 titoli in catalogo.
Un modo per dire che l’apporto al programma, anche in termini di materiali unici e particolari (video, illustrati, cartacei, fumettistici, ludici e quant’altro vi venga in mente), era sicuramente significativo e importante per non dire essenziale. Specie se si considera che Andrea aveva una cinepresa super8 con la quale nel viaggio fatto l’anno prima negli States aveva ripreso alcuni momenti del nostro incredibile viaggio, di fan in fan, da est a ovest e ritorno fino alla Seacon, la convention mondiale di Miami dove avevamo fatto una vera e propria full immersion mitografica nell’universo del fantastico. Da Ben Bova a Lionel Sprague De Camp, da George Pal a Jack Williamson, ospite d’onore di quell’edizione.
All’epoca Telenova era una piccola fucina di talenti, se pensate che uno dei conduttori del tg entrò anni dopo in RAI diventando uno dei maggiori commentatori sportivi nazionali, mentre la conduttrice-curatrice del programma di ricette di cucina era quella Fatma Ruffini destinata ad essere un vero e proprio rais delle produzioni Mediaset. All’epoca era una persona assai gradevole, gentile e disponibile (come si dice, il potere corrompe e quello assoluto…).
Inizialmente il nostro regista era Paolo Pivetti, padre di Irene e Veronica destinate, a torto o a ragione (ai posteri l’ardua sentenza), a diventare più famose in ambito artistico e/o politico-imprenditoriale.
Il format iniziale prevedeva me e Andrea vestiti da spaziali (la mia tuta rossa con stemmi e decorazioni è ancora da qualche parte in qualche scatola) che presentavamo da 4 a 6 servizi giornalistici per puntata coadiuvati da un robottino (Bolla), fatto con un largo bidone capovolto, segato e dipinto in stile R2D2. All’interno si nascondeva un attore di bassa statura di cui proprio non ricordo il nome, ma c’era anche una bella valletta in guisa di principessa stellare, piuttosto eterea, interpretata come fantasma fluttuante da una silenziosa Elena Golino.
Il ciclo di trasmissioni fu promosso anche dalla stampa di poster promozionali, come potete vedere da quell’ultimo esemplare malconcio rimastomi. Riecheggia nella grafica Il mostro della Laguna Nera, film feticcio di Andrea che tiene in mano una foto di noi due sul set, negli studi in via Giotto a Milano.
Era introdotto da una sigla anch’essa in stile “inizio Guerre Stellari” e prevedeva la produzione di 24 puntate (tra il 1978 e il 1979), ma Pivetti abbandonò dopo poco per ragioni di salute, sostituito dal più dinamico Antonio Gerotto che “asciugò” il format eliminando il robottino e trasformandoci in due naufraghi stellari su un asteroide alla deriva, costruito riadattando parti della precedente scenografia. Gerotto alternò in modo creativo anche l’uso delle due sole telecamere disponibili che ci seguivano in scena (da me una volta ribattezzate come “stellari da ripresa” per indicare ad Andrea la direzione verso cui guardare…).
Anche sul nome c’è un aneddoto: ricordo infatti che, deciso il titolo La strada delle stelle, una volta iniziata la programmazione ero da Gianfranco Viviani alla Nord, il quale mi aveva regalato una copia del libro. Anche se lo avevo già comprato e letto. Quando gli ho detto di aver avuto una vivace discussione con Andrea su come intitolare il programma, Viviani, sornione, mi disse che se glielo avessimo chiesto lui non avrebbe avuto esitazioni.
È buffo pensare con il senno di poi al numero di eventi, libri, film, fumetti che abbiamo recensito e degli scrittori, fumettisti, saggisti, artisti e personaggi del mondo della fantascienza e del fantastico che abbiamo ospitato nel programma. Trasmissione che a tutt’oggi resta l’unico programma giornalistico dedicato al fantastico e alla fantascienza mai realizzato per un canale televisivo nazionale.
Non a caso ottenne nella primavera 1980 il secondo posto all’Eurocon di Stresa (la seconda convention europea realizzata in Italia dopo quella di Trieste), dietro la popolarissima trasmissione radiofonica inglese The Hitchhiker’s Guide to the Galaxy di Douglas Adams: all’epoca il voto per i finalisti dell’Eurocon poteva essere fatto anche via posta e quindi i fan e i professionisti italiani avevano votato in modo compatto per La strada delle stelle.
Ancora una volta a distanza di quasi quarant’anni ringrazio di cuore questi fan.
Sergio Giuffrida
Classe 1957, genovese di nascita, catanese d'origine e milanese d'adozione. Collabora alla nascita della fanzine critica universitaria 'Alternativa' di Giuseppe Caimmi, e successivamente alla rivista WOW. Dai primi anni Novanta al novembre 2021 è stato segretario del SNCCI Gruppo Lombardo. Attualmente è nel board di direzione con Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati e del WOW museo del fumetto, dell'illustrazione e del cinema d'animazione.