12 – Altre storie di Marte
Altre storie di Marte secondo le esperienze di Vanni Mongini, che possiede una cultura enciclopedica sui film di fantascienza e per un po’ di puntate avremo il piacere di condividere le sue presentazioni. in Home Page è possibile individuare e leggere tutte le puntate di questo immenso tesoro che Vanni ci offre.
Anche Luigi Cozzi non rinuncia ad andare su Marte nel suo film “Contamination” (Contamination) del 1980. Da questo pianeta, infatti, arriva una nuova minaccia per la Terra.
Una spedizione di due astronauti giunge su Marte e uno dei due viene dominato e assimilato da una feroce intelligenza marziana. Tornato sulla Terra questi comincia ad espandere per il mondo delle uova che se vengono a contatto con il corpo umano, lo fanno esplodere.
Il secondo astronauta e una scienziata sconfiggono il malvagio oltre a un ciclope alieno, che ricorda molto da vicino la regina di Alien e di nuovo il pericolo è sventato, forse…
Nel 1982 il regista polacco Piotr Szulkin realizza una curiosa versione del romanzo di Herbert George Wells e porta quindi sullo schermo “La Guerra dei Mondi Il Prossimo Secolo” (Nastepne Stulecie) in cui i marziani sono accolti con gioia dai terrestri e trattati come benefattori. Peccato che il piatto preferito dai marziani sia il sangue umano e pur di poter godere dei servigi degli alieni i terrestri rendono obbligatoria la donazione del sangue.
Nel 1985 non giunge sui nostri schermi né televisivi, né cinematografici il film di Lance Lindsay “Star Crystal”, storia di un misterioso cristallo trovato su Marte dal quale nasce una specie di Alien che massacra l’equipaggio.
Quando la tentacoluta creatura riuscirà a penetrare nel computer di bordo le sue malvagie intenzioni si annulleranno ascoltando i canti ecclesiastici ed egli diventerà un alieno buono e pronto a fare del bene.
Nel 1988 i marziani del film di Byron Haskin ritornano in un serial intitolato sempre “La Guerra dei Mondi”. Quarantacinque episodi più un pilot di 90 minuti, dove le diaboliche creature, credute sconfitte 35 anni dopo l’invasione, erano in realtà cadute in una sorta di letargo dal quale si sono casualmente risvegliate.
Ora, mentre cercano di prendere possesso delle loro armi, scopriamo che in più possiedono la mai precedentemente citata facoltà di penetrare nei corpi terrestri e di soggiogarli. Un gruppo di scienziati e di soldati cerca di fermare la loro subdola invasione.
In questo pasticciato serial viene spiegato che i marziani non sono tali, hanno solo una base su Marte per invadere la Terra.
Attendiamo quindi il 1990 per trovare un Marte degno di nota nel film di Paul Veroheven “Atto di Forza” (Total Recall), liberamente tratto da un racconto di Philip K. Dick.
Il pianeta è in via di colonizzazione. Un industriale domina questo mondo sfruttandone a suo piacimento le risorse. L’uomo tiene nascosta una catena di reattori trovati nelle viscere del pianeta e di costruzione sconosciuta, i quali potrebbero rendere perfettamente respirabile la velenosa aria di Marte.
Un curioso e interessante film sovietico del 1995 è “Chetvyortaya Planeta”, diretto da Dmitri Astrakhan nel quale vediamo tre astronauti, due russi e un americano, che scendono per la prima volta su Marte e quando ritornano sulla Terra ricevono un’accoglienza trionfale.
Eppure, nessuno di loro si sente felice, né entusiasta. Provano una sorta di disorientamento, di angoscia.
L’ambiente che li circonda è come bloccato in una strana dimensione extratemporale. Uno dei due russi, Sergei Belyaev, ha la certezza di essere nella propria città, però la donna che gli è accanto, felice e innamorata, è la stessa giovane che lui ha visto morire circa 20 anni prima.
La causa di tutto questo è una forma extraterrestre che ha disorientato la mente degli astronauti mentre erano sul suolo del Pianeta Rosso.
“Sandkings: Creature della Sabbia” (The Outer Limits: Sandkings) è il pilot di una serie televisiva intitolata “Oltre i limiti” (Outer Limits).
É stato girato, sempre nel 1995, da Stuart Gillardci e racconta di strane e misteriose uova recuperate sul pianeta Marte che si sono finalmente schiuse e ne sono nati i Sandkings, una sorta d’insetti intelligenti.
L’esperimento viene considerato pericoloso dal Governo e l’ordine è di abbandonarlo, ma Simon Kress (Beau Bridges) lo continua di nascosto a casa sua ottenendo dei risultati sempre più interessanti e che dimostrano come quelle creature stiano diventando sempre più intelligenti e pericolose…
Nel 1996 abbiamo il divertente “Mars Attacks” (Mars Attacks) di Tim Burton ci riporterà nel vecchio e divertente clima degli anni ’50 con i diabolici, dispettosi marziani, che vogliono invadere la Terra a bordo di dischi volanti.
La tecnologia computeristica è già venuta incontro alle esigenze degli spettatori odierni per cui il risultato è ben più suggestivo di quello che un tempo si sarebbe ottenuto. Per il resto c’è chi uccide i marziani con i germi, chi con la musica country. In guerra con i marziani tutto è lecito.
Il film è largamente basato sugli effetti speciali (curati dalla Industrial Light & Magic).
Inizialmente i marziani, secondo il desiderio di Tim Burton, dovevano essere animati con la tecnica dello stop motion, ma la produzione decise per la computer grafica.
L’aspetto degli alieni è ispirato a una serie di figurine di fantascienza pubblicate nel 1962 negli Stati Uniti. Le figurine illustravano la storia dell’invasione della Terra da parte di una popolazione aliena ostile e crudele. Erano anche mostrati i bizzarri metodi di attacco, tortura e massacro utilizzati dai marziani.
Le figurine diventarono molto popolari fra i ragazzini dell’epoca, ma il contenuto esplicitamente violento e i riferimenti sessuali contenuti in esse portarono la compagnia distributrice a fermarne la produzione a causa delle molteplici proteste ricevute dalle associazioni dei genitori.
Parimenti, gli alieni ritratti nelle figurine erano, a loro volta, palesemente ispirati ai mutanti allevati dal popolo dei metaluniani nel famoso film “Cittadino dello Spazio” del 1955.
“Martin il Marziano” (My Favorite Martian – 1998) di Donald Petrie è interpretato da Christopher (“Doc”) Lloyd nel ruolo di un marziano che precipita accidentalmente sulla Terra con la sua astronave, a causa di un guasto.
Un giornalista televisivo (Jeff Daniels), nella speranza di fare lo scoop giornalistico del secolo, vorrebbe rivelare a tutto il mondo l’esistenza dell’alieno ma questi frustra ogni suo tentativo.
Alla fine, non solo diventeranno amici, ma il reporter l’aiuterà addirittura a riparare l’astronave.
Il film, della Walt Disney Production, s’ispira a una serie televisiva inedita in Italia dal titolo My Favorite Martian che andò in onda, negli Stati Uniti, dal 29 settembre del 1963 fino al 4 Settembre del 1966 e interpretata, nel ruolo di Martin il Marziano, da Ray Walston (1914-2001).
L’attore torna in questo film in un breve cameo dove interpreta ancora lo stesso personaggio del serial.
Dopo quarantasette anni dal primo sbarco dell’uomo sulla Luna, la navicella Sagan sta per raggiungere il pianeta Marte. La nave ha subito dei misteriosi guasti, ma alla fine è atterrata sul pianeta e gli astronauti cominciano a esplorarlo. La loro permanenza su Marte è messa in pericolo da pioggia di meteore, come anche la possibilità di ritornare. Le cose sembrano però risolversi, quando, durante un’esplorazione, il comandante muore, dopo aver scoperto la presenza d’acqua dentro a una grotta. Il titolo del film è “Fuga da Marte” (Escape from Mars- 1999) e la regia è di Neill Fearnley.
Essendo tornato prepotentemente di moda, ecco altri film ambientati sul pianeta Rosso: Mission to Mars (Mission to Mars – 2000) di Brian De Palma, una rivisitazione quasi mistica di Marte dove scopriamo di essere discendenti dei marziani, abitatori di un mondo condannato e rifugiatisi tra le stelle.
La storia è infatti incentrata sull’esplorazione di Marte e più in particolare sul mistero che circonda il volto nella regione di Cydonia e si propone la teoria secondo cui un asteroide, colpendo Marte e rendendolo inabitabile, abbia messo in moto una serie di eventi che hanno portato la vita sulla Terra.
Il regista si è beccato una immeritatissima segnalazione: la nomination al Razzie Awards 2000 come Peggior regista.
“Pianeta Rosso” (Red Planet – 2000) di Anthony Hoffman uscito praticamente in contemporanea con il precedente ci riporta sul quarto pianeta.
Corre l’anno 2050: la sopravvivenza del genere umano è in grave pericolo, e un gruppo di scienziati mette a punto un progetto che prevede di utilizzare il suolo di Marte per la semina di alghe in grado di produrre ossigeno.
Un equipaggio composto dal comandante Kate Bowman e da altri cinque astronauti parte per una ricognizione per cercare di trovare la causa dell’abbassamento dei livelli di ossigeno dopo “la semina”: appena effettuato l’atterraggio, però, cominciano i problemi…
“Fantasmi da Marte” (Ghosts of Mars) di John Carpenter del 2001: Siamo nel ventiduesimo secolo e la colonizzazione di Marte procede. Ora ci sono seicentomila persone, lassù e il pianeta Marte è stato quasi totalmente terraformato, permettendo agli umani di camminare sulla superficie senza dover indossare tute anti-pressione.
Un servizio di polizia femminile assicura l’ordine nei vari avamposti cui i coloni sono divisi e in uno di questi avamposti capita un giorno un agente di polizia, Melanie Ballard (Natasha Henstridge) comandante in seconda di una piccola squadra inviata per recuperare e trasportare un prigioniero chiamato Desolation Williams (Ice Cube).
Giunti alla vecchia miniera dove è imprigionato Williams, Ballards scopre che i minatori sono quasi tutti scomparsi, eccezion fatta per alcuni cadaveri senza testa e per i detenuti che sono ancora rinchiusi nelle loro celle.
Investigando si scopre che gli occupanti di un’altra miniera avevano trovato una porta sotterranea creata da un’antica civiltà marziana. Quando era stata aperta la porta, erano usciti dei “fantasmi”, spiriti disorientati che si sono impossessati dei minatori.
A quel punto la violenza regna, poiché i minatori posseduti vanno a caccia degli invasori umani per ucciderli.
La Ballard e la sua squadra dovranno combattere i minatori, scappare dalla città e se possibile distruggere i fantasmi.
Sfortunatamente tutti questi obiettivi sono complicati dal fatto che uccidendo un uomo posseduto, lo spirito marziano ne esce dal corpo per impossessarsi di un altro ospite umano…
Una deliziosa miniserie, sempre del 2001, è “The Infinite Worlds of H.G.Wells” (The Infinite Worlds of H.G.Wells) di Robert Young III, fortunatamente passata in Tv occupando da sola tutto un pomeriggio (265’, quattro ore e mezza).
Marte c’entra di straforo ma vale lo stesso la pena ricordare questo film: Una donna, fingendosi giornalista, cerca di intervistare il famoso scrittore H.G.Wells che comincia a raccontarle del suo passato e di alcuni avvenimenti fantastici che gli sono accaduti.
Per esempio, la storia di uno studioso che aveva sintetizzato un liquido che permetteva al corpo di muoversi a velocità enorme, oppure la storia di un uomo che, colpito da una scarica elettrica, tornava indietro nel tempo cambiando il passato.
La donna è in realtà una sorta di agente segreto che vuole sapere dal famoso scrittore quale sia il vero contenuto di un baule che un suo amico, un famoso scienziato, ha lasciato ben chiuso e che ora, dopo la sua morte, viene trovato pieno di misteriosi oggetti a Wells in realtà ben noti. Tra cui un cristallo che aveva permesso di comunicare con il Pianeta Marte.
Altre fantastiche avventure del passato ritornano alla mente del grande scrittore…
Vanni Mongini
Tra i maggiori specialisti mondiali di cinema SF (Science Fiction) è nato a Quartesana (Fe) il 14 luglio 1944 e fino da ragazzino si è appassionato all'argomento non perdendosi una pellicola al cinema. Innumerevoli le sue pubblicazioni. La più recente è il saggio in tre volumi “Dietro le quinte del cinema di Fantascienza, per le Edizioni Della Vigna scritta con Mario Luca Moretti.”