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QUANDO IL CROWDFUNDING FUNZIONA: STAR CITIZEN

QUANDO IL CROWDFUNDING FUNZIONA: STAR CITIZEN

Seppur in Italia il crowdfunding stenti a decollare, almeno per quanto riguarda il settore dell’entertainment, in America i risultati continuano a confermare un trend vincente e in netta crescita da più di dieci anni.

Certo, buona parte dei tantissimi progetti presentati (per esempio sulla piattaforma Kickstarter, una delle più organizzate) riesce a ottenere un risultato appena sufficiente alla start up.

Tuttavia c’è un 10% del totale che supera l’asticella del massimo risultato a volte andando apertamente anche cinque volte oltre le previsioni richieste.

Il meccanismo del crowdfunding è piuttosto semplice.

La presentazione deve essere fatta insieme a un cittadino americano; si indica la cifra che serve per far partire l’operazione (un libro, un fumetto, un pilot televisivo, un film, un gioco tradizionale o elettronico, etc.).

Si offrono vari scaglioni di coinvolgimento che in alcuni casi prevedono anche la partecipazione agli eventuali utili.

In qualsiasi caso, con elementi crescenti, si gratifica il crowdfunder con vantaggi, gadget e/o altri items esclusivi.

Per esempio, nel campo del fumetto, il fumetto in digitale, il fumetto cartaceo, il medesimo fumetto a colori in una delle due versioni, una stampa firmata o un portfolio firmato e a colori, fino all’incontro/presentazione diretta con l’autore/i.

L’acquirente/crowdfunder riceve ovviamente  il benefit previsto solo a raggiungimento della soglia globale prevista dalla start up.

Il tutto ha ovviamente uno spazio temporale preciso, di solito, a scelta del presentatore, tra uno e tre mesi, terminato il quale, se non è stato raggiunto l’obbiettivo, vengono restituiti integralmente i soldi investiti dall’utente, qualunque sia il suo scaglione!

Una case history di indubbio successo è quella di Chris Roberts, fondatore della Cloud Imperium Games, che nel 2012 con Kickstarter alzò più di 2 milioni di dollari per finanziare il suo ambizioso videogioco Star Citizen.

A distanza di sei anni la Cloud Imperium, utilizzando una sapiente combinazione di ulteriori crowdfunding (oltre 200 milioni di dollari in ben 171 paesi) e vendite personalizzate (alcune navi previste dal gioco costano fino a 400 dollari l’una), ha ampliato il suo parco giochi e le risorse creative relative, posizionandosi tra i primi videogamestudios mondiali sia per il team di sviluppatori (397 persone su un totale di 464 dipendenti) sia per investimenti in ricerca e posizionamento sul mercato internazionale.

Sue sedi operative sono oggi attive a Los Angeles, Austin, Manchester e Francoforte. Inoltre, seppur appartenente alla classificazione di una tripla A, la casa investe nel gioco circa il 30% di risorse finanziare in più rispetto gli altri pur agguerriti concorrenti sul mercato.

Non a caso ha recentemente annunciato di aver garantito finanziamenti per 46 milioni, portando la sua valutazione aziendale per il 2017 a 496 milioni di dollari e una previsione di raddoppio entro il 2020.

Sicuramente un esempio molto particolare costruito su solide basi e grande professionalità.

Sergio Giuffrida
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Classe 1957, genovese di nascita, catanese d'origine e milanese d'adozione. Collabora alla nascita della fanzine critica universitaria 'Alternativa' di Giuseppe Caimmi, e successivamente alla rivista WOW. Dai primi anni Novanta al novembre 2021 è stato segretario del SNCCI Gruppo Lombardo. Attualmente è nel board di direzione con Luigi Bona della Fondazione Franco Fossati e del WOW museo del fumetto, dell'illustrazione e del cinema d'animazione.

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