


Le nuvole sono le eterne compagne dell’uomo fin dalla sua apparizione sulla Terra, gli hanno fornito l’acqua per sopravvivere creando fiumi, laghi e oceani, lo hanno difeso dalla calura, sono creature benigne e a volte devastanti ma quello che non si era mai saputo è che, dentro di esse, si celasse un segreto tenuto nascosto per millenni destinato a trasformarle nella più mortale minaccia per gli esseri umani…
Conosco Giovanni Mongini da circa due anni. Intendo di persona, perché dalla prima volta che lessi il suo nome sulla copertina di un libro sono passati così tanti anni che non voglio neanche contarli. In un’epoca in cui i film si vedevano al cinema e poi dovevi sperare che qualche televisione li mandasse in onda, i suoi saggi sulla storia della fantascienza, con gli estratti dei dialoghi e le accurate descrizioni della trama, erano l’unico modo per mantenere sempre vivo il ricordo delle pellicole a me più care. Non esagero se dico che è stato uno dei fattori che hanno contribuito ad alimentare la mia passione per la fantascienza e il fantastico in generale.
Fin dalle prime righe, L’uomo che odiava le nuvole mi ha catapultato nelle atmosfere dei tanto amati vecchi film di fantascienza degli anni Cinquanta – e le illustrazioni in bianco e nero presenti nel libro hanno contribuito ad alimentare questa suggestione. Il tema principale è quello a cui Mongini, è risaputo, tiene moltissimo, cioè quello ecologico. Il messaggio è chiaro: l’uomo sta maltrattando il pianeta in cui vive, ma la vittima della propria dabbenaggine sarà lui stesso. E allora, ecco arrivare una particolare specie che, visto che abita la Terra da ben molto prima, considera l’umanità come alieni e che, come il Klaatu di Ultimatum alla Terra, la mette di fronte alle proprie responsabilità.
C’è l’ecologia, dunque, c’è il cinema e, conoscendo gli interessi dell’autore, non poteva mancare la parte divulgativa riguardante soprattutto l’astronomia e l’astronautica, concentrati nella seconda parte del romanzo. Insomma, un libro dove dentro c’è tutto il Mongini che ho imparato a conoscere.
Due parole di elogio anche per la bella copertina e per le succitate illustrazioni interne, opera di una persona a me cara, Roberta Guardascione, che l’anno scorso aveva nobilitato il mio primo (e per ora unico) libro. Proprio i disegni realizzati per quel mio lavoro attirarono l’attenzione di Mongini verso questa versatile illustratrice e, lo scrivo con un pizzico d’orgoglio, che volle assolutamente con sé in questa sua nuova avventura letteraria. Credo che le collaborazioni non finiranno qui.
di Giovanni Mongini
illustrazioni di Roberta Guardascione
Pagine: 198
Copertina: morbida
2019 Edizioni Scudo – Associazione culturale Scudo
Disponibile in ebook e cartaceo.
(Caltagirone, 1970). Grande appassionato di cinema fantastico, all'età di sette anni vide in un semivuoto cinema di paese il capolavoro di Stanley Kubrick “2001: odissea nello spazio”. Seme che è da poco germogliato con la pubblicazione del saggio “La fantascienza cinematografia-La seconda età dell’oro”, suo esordio editoriale. Vive e lavora a Pavia dove, tra le altre cose, gestisce il gruppo Facebook “La biblioteca del cinefilo”, dedicato alle pubblicazioni, cartacee e digitali, che parlano di cinema.
Sembra interesante….