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Laura Scaramozzino ama il Tempo Alternativo

Laura Scaramozzino ama il Tempo Alternativo

Ci fa sapere Watson Editore:

Laura ScaramozzinoDopo Screaming Dora (2019), il nuovo libro di Laura Scaramozzino arriva in libreria e online per Watson Edizioni con una tiratura limitata e numerata da collezione.

Vi siete mai chiesti come sarebbe stata la prima stella della storia del cinema se fosse vissuta ai giorni nostri? E se in sé custodisse un terribile segreto e un giorno si trovasse faccia a faccia con esso? Per rispondere a tutte queste domande arriva “Louise Brooks. Due vite parallele”, il nuovo romanzo di Laura Scaramozzino. […]  Louise Brooks è stata attrice e ballerina tra gli anni Venti e Trenta del Novecento, ed è stata definita come la prima stella della storia del cinema. Attrice dimenticata di film muti, lavorò anche come scrittrice e collaboratrice di riviste di cinema. Il suo libro “Lulù in Hollywood”, dal nome del personaggio che la rese celebre nel 1929, raccoglie i suoi saggi sul cinema muto.

Ritratti, è una nuova collana di romanzi storici oltre la storia ordinaria. “Louise Brooks. Due vite parallele” di Laura Scaramozzino è anche il primo volume della nuova collana di Watson Edizioni. Sotto il nome Ritratti saranno raccolti i romanzi brevi che attingono ai personaggi della storia, da nomi noti a quelli meno celebri, per ripensarli in epoche diverse dalle proprie e scoprirli protagonisti di nuove e originali imprese.

 

Quando hai iniziato a scrivere i tuoi primi racconti?

Innanzitutto, desidero ringraziare la redazione di Cose da altri mondi per la bella opportunità che mi è stata concessa con questa intervista.

Alla prima domanda rispondo dicendo che ho iniziato a scrivere a diciotto anni. Avevo elaborato un racconto breve per un concorso scolastico che vinsi.

In seguito, scrissi ancora qualcosa, ma poi mi fermai per molto tempo. Sentivo l’esigenza di formarmi in modo più rigoroso, attraverso studi e letture. Ho ripreso a scrivere, in modo continuativo, cinque anni fa circa.

La tua passione è condivisa dalla tua famiglia od osteggiata?

Direi favorita. Mio padre è un giudice molto severo e un ottimo critico.

L’esperienza radiofonica era soddisfacente? Ti manca?

È stata molto importante per me. Ho conosciuto autori più o meno noti, ma soprattutto ho imparato le basi della comunicazione che mi sono state molto utili nell’insegnamento della scrittura creativa. L’universo radiofonico è stato ricco e stimolante. Mi ha permesso d’incontrare persone differenti, con approcci alla scrittura e al mondo letterario davvero interessanti. Peccato che una trasmissione dedicata ai libri, sia pure di autori meno celebri, sia stata interrotta bruscamente per via di un’attenzione sempre più labile verso il mondo della cultura emergente.

Dai racconti pubblicati per Delos Digital e Watson, come sei arrivata al romanzo “Screaming Dora”?

Ho iniziato a scrivere il romanzo quattro anni fa. Ho impiegato quasi due anni a concluderlo. Era la mia vera prima avventura, di una certa lunghezza, nel campo del fantastico. Volevo realizzare una distopia che accostasse due mie grandi passioni: la filosofia e l’arte. L’intera vicenda ruota intorno alla scomparsa di un quadro maledetto. Contemporaneamente ho ripreso a scrivere racconti fantastici, un weird e un distopico, che sono usciti poco prima di Screaming Dora.

Quando ho proposto il manoscritto all’editore non immaginavo che gli sarebbe piaciuto e l’avrebbe pubblicato. Per fortuna le cose sono andate diversamente.

Preferisci scrivere fantascienza/fantasy o noir?

Non mi precludo nulla. Anzi, personalmente adoro le contaminazioni tra generi. Non è un caso che l’ultimo romanzo breve mescoli noir, horror e fantascienza.

I tuoi interessi al di fuori della scrittura?

Adoro l’arte, il cinema e, naturalmente, la lettura compulsiva. Poi, mi piace molto camminare e scoprire luoghi in cui natura, storia e cultura s’incontrano.

Il momento più emozionante come scrittrice?

Ogni volta che un mio testo viene pubblicato, mi emoziono come fosse la prima volta.

Il fatto di essere donna ti crea problemi per il tuo lavoro di scrittrice?

Domanda interessante. Devo ammettere che ci sono ancora parecchi pregiudizi riguardo alle autrici di genere. Purtroppo c’è ancora chi storce il naso, quando legge un racconto noir, horror o di fantascienza scritto da una donna. Accade soprattutto in Italia e questo è un peccato.

Come mai la scelta di Louise Brooks come interprete del tuo nuovo romanzo?

L’ho scelta per una serie di fattori. Innanzitutto il mio intento era scrivere una storia che omaggiasse le atmosfere perturbanti del grande David Lynch. Una diva del muto mi sembrava essere il soggetto più adatto per un’avventura simile. Inoltre Louise Brooks ebbe un’infanzia segnata da un trauma che nel romanzo diviene uno snodo narrativo cruciale.

Altro aspetto interessante è legato a una vicenda particolarmente cruenta che coinvolse Cherryvalle, cittadina natale della Brooks, negli anni settanta dell’ottocento e che ho inserito nel testo cercando di dare al romanzo un’atmosfera tesa e inquietante.

Progetti in corso?

Sto lavorando ad alcuni racconti per varie antologie e scrivendo un romanzo distopico indirizzato ai ragazzi delle scuole medie. Il testo farà parte di un progetto più ampio che mira a far conoscere la fantascienza ai ragazzi che hanno tra gli undici e i quattordici anni.

 

Laura Scaramozzino nell'interpretazione di Roberta Guardascione, su Cose da Altri Mondi

Tavola di Roberta Guardascione per il racconto Ciambelle Oromattina pubblicato su Cose da Altri Mondi

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Manuela Menci
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Manuela Menci è nata a Firenze il 22 aprile 1952 e ha continuamente collaborato alle ricerche per i saggi del marito Giovanni Mongini. Con La Fantascienza su Internet, si è impegnata in prima persona nella ricerca dei cortometraggi, serial e film che appaiono nel volume pubblicato dalle Edizioni Della Vigna: una guida per tutti quegli appassionati di piccole rarità che cinema e TV non riescono a colmare.

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