
L’UOMO CHE VEDEVA I COLORI – CENTO PAROLE


Di Donato Altomare parlano le sue opere: ha vinto il premio della critica Ernesto Vegetti con il romanzo “Sinfonia per l’Imperatore”, due volte il Premio Urania di Mondadori con “Mater Maxima” nel 2000 e “Il dono di Svet” nel 2007 e ben otto volte il Premio Italia, assegnato dalla comunità dell’Italcon. Sul Catalogo Vegetti della letteratura fantastica, presente nel portale fantascienza.com, viene elencata la produzione.
La storia di oggi è sua. Un medico in crisi e indispettito si dibatte in un dilemma…
t.c.b.
L’uomo che vedeva i colori, di Donato Altomare
– Lui, cos’ha?
– Fegato ingrossato, arterie intasate al 30%.
– Non posso crederci!, gli esami corrispondono. E la signora?
La guardo: – Tumore al seno destro. Va operata subito.
Il medico è irritato: – Come fa?
– Vedo i colori. Ogni malanno ha il suo.
– Anche dentro…?
– Quasi il corpo fosse aperto.
– Non ci credo… è un imbroglione. Domani faremo sul serio, ho chiamato altri colleghi.
– Domani? Impossibile.
– Lo sapevo… non vuole farlo davanti ad altri competenti.
– No. È che domani lei non ci sarà. Il suo cuore è nero.
L’abbraccio e, uscendo, mormoro: – Addio.
Il racconto “L’uomo che vedeva i colori” è World © di Donato Altomare. All rights reserved.
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Nell’immagine, una tela di James Books: Quod, 1961


Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, fra cui "Giornale Pop", webzine diretta da Sauro Pennacchioli, e "Andromeda - rivista di fantascienza", diretta da Alessandro Iascy. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo e il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda).