
BURNOUT – CENTO PAROLE

Nella microstoria di oggi assistiamo alla fine di una seduta psicanalitica, dove il paziente pare abbia un grave esaurimento. Che dire, per me che ho già letto la storia, invito a cercare di essere più lungimiranti, con chi lavora di essere un po’ più collaborativi.
t.c.b.
Burnout, di Davide Bortolo
«… e mi dica, quando le accade di non voler andare a lavorare, qual è l’emozione che prova?»
«Lacerazione, dottoressa, da una parte l’importanza del mio lavoro, dall’altra l’idea di non essere compresa.»
«Quanto è importante il parere delle persone nei suoi riguardi?»
«È un mestiere difficile ma si basa su sei semplici parole, la legge è uguale per tutti. Io so di essere imparziale ma qualcuno subisce le mie scelte e non potergli dire: “Ti capisco”, fa male.»
«Per oggi può bastare, ci vediamo la prossima settimana.»
«Grazie dottoressa.»
«Ehm… signora?!»
«Si?!»
«Non dimentichi la falce.»
Il racconto “Burnout” è World © di Davide Bortolo. All rights reserved.
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L’immagine è di Geralt

Tea C. Blanc
È comasca. Vive un po' a Como, un po' in Svizzera. Collabora ad alcune riviste, sia cartacee che digitali. Ha pubblicato un racconto di genere fantastico con Edizioni Dell’Angelo; il romanzo dagli spunti fantascientifici “Mondotempo” (Watson Edizioni, collana Andromeda). Ha partecipato a varie antologie di autori vari con racconti o saggi. Finalista a vari premi, tra cui Premio Urania nel 2024.