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“Ali di farfalla” (parte VI)

“Ali di farfalla” (parte VI)
Ali di Farfalla, di Emilio De Rosa
EFEDIZIONI

 

L’amico Franco Giambalvo mi ha chiesto di recensire quest’opera, inviatagli dall’autore, Emilio De Rosa, e quando si tratta di fumetti non mi tiro mai indietro.

ali di farfallaQuello che mi è giunto è il sesto capitolo di una saga la cui protagonista è Lylia, la quale si va ad aggiungere all’ormai lunga lista di personaggi che vengono al mondo totalmente immemori del loro passato (per il mondo del fumetto così su due piedi mi viene in mente “XIII”, serie franco-belga, scritta da Jean Van Hamme e disegnata da William Vance).

Questo restart della propria coscienza, in genere porta i protagonisti a ricostruirsi una vita da zero, spesso in mondi e situazioni di cui tutto devono imparare.

Sicché, pur creando Lylia forti legami affettivi in questa sua nuova incarnazione, per lei tutto ruota attorno al recupero del misterioso passato e al riappropriarsi di un’identità e di qualità che sembrerebbe potranno portare la protagonista a divenire forse colei che estirperà il male dal mondo (anche se è sempre difficile comprendere in quale quantità).

Questo ne fa un racconto fantasy sui generis, con una grande impronta di carattere mitologico, in cui i personaggi parlano e si atteggiano come dèi dell’olimpo. A volte stentorei, mai banali, esprimono sempre intense emozioni, una forza che ritroveremo anche nello stile e nel disegno di De Rosa.

L’autore infatti, anche se per alcuni elementi del disegno anatomico, mi pare un autodidatta (cosa comune a molti militanti di quest’arte), ci assale con un disegno assai forte (deciso come piace a me) e grandemente caratterizzato. Uno stile unico e riconoscibile come ogni autore di comic deve avere.

E anche in controtendenza. Scordatevi il bigio minimalismo di molti titoli di successo di questo periodo; qui abbiamo a che fare con qualcuno che ama la pienezza e la ricchezza del segno, caratteristica che annulla quasi completamente i vaghi influssi del manga e dell’anime che, forse, sono nel background di questo artista.

Il tratteggio e la composizione, poi, mi ricordano molto chiaramente qualcosa che non vedevo da tempo perché giunti dalle produzioni usa degli anni ’70. E più esplicitamente mi viene in mente Robert Crumb, in Italia noto come l’autore di “Fritz il Gatto”. E come questo autore, De Rosa rifugge il più possibile gli spazi bianchi, a volte rendendo l’immagine non sempre facilmente leggibile, ma di sicuro impatto visivo.

ali di farfalla

Speriamo quindi di vedere Emilio proseguire il suo lavoro, ricercando e trovando il suo più perfetto equilibrio, così come hanno fatto tutti i grandi maestri della storia del fumetti.

Ai lettori non si può non indicare la strada di Lylia, che sicuramente li appassionerà e, francamente, non abbiamo proprio un’idea di dove la possa condurre. Il che, al giorno d’oggi, è cosa di valore.

ali di farfalla

 

Le immagini del servizio sono tratte dalla sesta parte di Ali di Farfalla, per gentile concessione dell’autore.
La copertina a colori è tratta dalla quinta parte di Ali di Farfalla.

 

Giorgio Sangiorgi
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Sangiorgi lavora e vive a Bologna. Dopo un esordio nel campo del fumetto, ha vinto alcuni premi letterari locali per poi diventare uno degli autori e dei saggisti della Perseo Libri Il suo libro "La foresta dei sogni perduti" ha avuto un buon successo di pubblico. Ora pubblica quasi esclusivamente in digitale e alcuni suoi racconti sono stati tradotti e pubblicati in Francia e Spagna.

2 Commenti

  1. emilio de rosa

    Un ringraziamento personale alle due persone che tanto cortesemente e in maniera così autorevole si sono impegnate nel dare una scorsa e una valutazione al mio lavoro: il Dott. F. Giambalvo e l’esimio Dott. G. Sangiorgi. A loro va tutta la mia stima e gratitudine.
    E sono contento anche per il fatto che, se ai loro occhi appaio un autodidatta solo “per alcuni elementi del disegno anatomico”, vuol dire che tutto lo studio fatto e l’apprendistato svolto a suo tempo presso una nota scuola di Disegno e Fumetto è salvo 🙂 Del resto, per me la sintesi della realtà è stata sempre una scelta, non avendo mai amato il disegno troppo realistico.
    Grazie ancora

  2. Franco Giambalvo

    Ringrazio Emilio per il ‘Dottor’, ma è giusto dire che non sono dottore. Grazie però.

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