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Raff pugno d’acciaio e la mania del collezionismo

Raff pugno d’acciaio e la mania del collezionismo

Contrariamente a quanto si mostra nelle sitcom, la passione principale dei nerd appassionati delle creazioni del genere fantastico e fantascientifico non è quella di andare in giro vestiti da klingon. La maggior parte di essi, in verità ò assai timida e sobria.

Invece – ovviamente subito dopo il piacere di fruire delle opere che amano, che siano romanzi, fumetti o film – ciò che adorano è collezionare cose che fanno parte di quel mondo. E in questa veste, recentemente, ho scoperto che alcuni oggetti che credevo irraggiungibili possono anche essere alla mia portata: le tavole originali dei fumetti.

In alcuni casi, infatti, esse possono essere acquistate per la stessa cifra che spenderemmo in una forsennata seduta in fumetteria. Il segreto sta nello scegliere bene; l’offerta è varia e ovviamente potreste imbattervi in “pezzi” che valgono come un piccolo appartamento. Ma non è sempre così, infatti ora nel mio studio campeggia una tavola originale di Magnus (degli anni 60) e, non ci credereste, un’originale del mitico Gene Colan. Roba che fino ad ora ero riuscito a vedere solo alle mostre.

Il primo motivo per cui questo diviene possibile è che gli appassionati per lo più non desiderano gli autori, ma i personaggi. Se volete una tavola di Alan Ford, vi costerà un occhio, ma stranamente Kriminal e Satanik quasi ve li tirano dietro. E chi li conosce più; e poi sono così politicamente scorretti. Invece per me sono testate che hanno fatto la storia, sfidando i magistrati benpensanti dell’epoca che li sequestravano in continuazione dalle edicole.

La storia bisogna anche averla vissuta per amarla.

Il secondo segreto è quello di avere un occhio avanti ed osservare ciò che al mercato non interessa perché se lo è dimenticato. Ed è così che ho scoperto Raff Pugno d’acciaio, di cui io stesso non sapevo nulla. Una sua tavola mi è arrivata proprio oggi che scrivo ed è una specie di magia.

Rigorosamente in bianco e nero, pennello e inchiostro di china, se l’appoggi al vetro della finestra inaspettatamente diventa a colori. Sì, perché prima del computer si faceva così. La tavola si disegnava in bianco e nero, affinché questi ultimi fossero forti e decisi, mentre il colore si predisponeva su un altro cartoncino e poi ci pensava il tipografo a sovrapporli. Ma la mia tavola è del 1947, la guerra è finita da poco, c’è scarsità di tutto, così il colore viene dipinto sul retro dell’originale in bianco e nero.

Raff pugno d'acciaio: Gli uomini d'acciaio

Piccole meraviglie del passato.

Perché ho voluto quest’opera sconosciuta ai più? Perché è del periodo in cui gli italiani si ispiravano a Flash Gordon per realizzare le loro prime opere di fantascienza e in questi epigoni c’è tutta la potenza del capostipite. Sono gli albori della fantascienza nel nostro paese, che aveva avuto i suoi esordi anche in Rebo, di Cesare Zavattini e compagni, nato nella seconda metà degli anni 30.

Il mio  Raff è maggiormente ispirato dalle opere di Alex Raymond che finalmente erano potute tornare nel nostro paese, e viene scritto da Alberto Guerri e disegnato da Vittorio Cossio e poi da Mario Guerri (la mia tavola è di quest’ultimo). L’eroico protagonista combatte temibili extraterrestri e incredibili mostri con armi sofisticate e tecnologicamente molto avanzate.

Pubblicato sul settimanale GIRAMONDO dal 1944 al 1946, il personaggio passa nei due anni successivi sulle pagine de L’AVVENTURA dell’editore Fausto Capriotti, per poi essere ristampato a partire dal 1947, nelle collane contenitore LE GRANDI AVVENTURE (i primi sei episodi) e ne GLI ALBI DELLE GRANDI AVVENTURE (episodi 7/12). Altre ristampe si susseguiranno fino al 1974.

La storia è scritta da Alberto Guerri, giornalista, scrittore, ma anche disegnatore e sceneggiatore di fumetti. Nato nel 1913, inizierà la sua carriera in pieno fascismo, su testate tipiche dell’epoca.

È nel 1944 che fonda le Edizioni Pegaso pubblicando il settimanale a fumetti GIRAMONDO su cui dà vita alla lunga saga fantascientifica di Raff Pugno d’acciaio, i cui disegni alla fine affida al fratello Mario, col quale negli anni successivi realizzerà moltissime altre storie.

Per Mario una nota triste che ricorda un po’ la vicenda di Fred Buscaglione.

Dopo molte avventure artistiche, Mario mette insieme una sorta di agenzia grafico pubblicitaria, e probabilmente in quel periodo pensava che la vita gli riservasse molto duro e gratificante lavoro. Invece, come il simpatico cantante, muore in un incidente stradale. È il 1951.

Magari ora è contento che qualcuno si sia accaparrato quella sua vecchia tavola e gli abbia dato un posto d’onore tra i propri cimeli. In quanto a Raff, è bello recuperare la nostra storia, anche fatta di tantissimi personaggi a fumetti di cui ora resta solo qualche albo sbiadito e, se va bene, una breve citazione in qualche saggio di storia.

Ralf pugno d'acciaio sulle pagine del Giramondo

 

Giorgio Sangiorgi
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Sangiorgi lavora e vive a Bologna. Dopo un esordio nel campo del fumetto, ha vinto alcuni premi letterari locali per poi diventare uno degli autori e dei saggisti della Perseo Libri Il suo libro "La foresta dei sogni perduti" ha avuto un buon successo di pubblico. Ora pubblica quasi esclusivamente in digitale e alcuni suoi racconti sono stati tradotti e pubblicati in Francia e Spagna.

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